Quel giorno rimasero tutti ammirati, come se si stesse verificando una nuova Pentecoste
Papa Gregorio IX (1227-1240) conosceva bene l’Ordine francescano, e come lui molti cardinali desideravano ascoltare le prediche di Sant’Antonio.
I Fioretti, una raccolta di racconti miracolosi su San Francesco e i suoi frati, riferisce un fatto accaduto a Roma. Una volta Sant’Antonio predicò in un concistoro (riunione di cardinali) per porporati di tutto il mondo.

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Pieno di Spirito Santo, presentò la Parola di Dio in modo così chiaro e con tale prudenza, pietà, chiarezza e comprensione che tutti i presenti compresero le sue parole nelle proprie lingue madri, come se stesse parlando a ciascuno nella lingua di questi. Tutti rimasero estremamente meravigliati, come se si stesse verificando una nuova Pentecoste. Il Papa stesso disse: “Questi è davvero l’Arca del Testamento e lo scrigno della Sacra Scrittura”.

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Sant’Antonio diceva che “parla in varie lingue chi è pieno dello Spirito Santo. Le diverse lingue sono la testimonianza che dobbiamo offrire a favore di Cristo, ovvero umiltà, povertà, pazienza e obbedienza. Quando gli altri vedranno in noi queste virtù, staremo davvero parlando loro. Il nostro linguaggio è penetrante quando sono le nostre azioni a parlare. La nostra vita è così piena di belle parole e tanto vuota di opere buone!”.

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Non è un caso che Sant’Antonio sia stato chiamato “Arca del Vangelo”.
Questo è stato uno dei tanti prodigi realizzati dal santo durante la sua vita.
(Tratto dal libro Santo Antônio – Arca do Evangelho, di Felipe Aquino, ed. Cléofas)
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]