Giovani sacerdoti spopolano a Brasília (e anche all'estero) con un'iniziativa sorprendente che unisce fede, sport e molta simpatia
Un’attività pastorale peculiare e che richiama l’attenzione sta facendo parlare molto a Brasília: è l’iniziativa “Sfida il prete”, che negli spazi pubblici unisce evangelizzazione, attività fisica sana e una buona dose di simpatia.
I sacerdoti non vengono sfidati in settori come la teologia o la filosofia, ma in un campo insolito: il calcio!
Ad essere sfidati sono i giovani presbiteri Luis Fernando Costa, che è stato chiamato Toni Kroos per via della somiglianza fisica con il giocatore professionista tedesco, ed Eder Monegat, entrambi della parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe della capitale brasiliana.

I due sacerdoti arrivano in un luogo pubblico, montano un piccolo campo di erba sintetica e mettono un cartello provocatorio: “Sfida il prete!”
Le persone si avvicinano e vogliono sapere di cosa si tratti. Di fronte alla sorpresa della maggior parte della gente, i sacerdoti, in clergyman, mostrano la propria abilità sportiva e si mettono a disposizione di chiunque voglia sfidarli.
Se vincono i sacerdoti pregano per chi li ha sfidati, per le loro famiglie e i loro progetti, se invece perdono è chi vince a pregare per i presbiteri e la loro missione.
Alcune persone a volte chiedono: “Ma non è chi perde che dovrebbe pregare per l’altro?”
La risposta è già uno spunto di evangelizzazione: “No, perché pregare non è mai una punizione. Pregare ricompensa sempre! Chi prega è il vincitore, ma se anche chi ha perso vuole pregare è chiaro che fa molto bene e avrò tutto l’incentivo possibile!”