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Cosa significa “insegnare con autorità”?

CRISTO CORONATO SPINE

nhauscreative via GettyImages

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 09/01/18

Il commento al Vangelo di oggi di don Luigi Maria Epicoco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. (Marco 1, 21b-28)

“Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi”. Che cosa significa “insegnare con autorità”? Significa dire delle cose in cui si crede per davvero. Non basta dire delle cose giuste per essere autorevoli. L’autorevolezza viene dal fatto che ciò che si sta consegnando non è solo convincente per la logica degli argomenti, ma è convincente per il guizzo di luce che si intuisce negli occhi di chi parla, per la voce tesa come di qualcuno che non può fare a meno di dire quella cosa vera, per l’urgenza appassionata che si intuisce da ogni singolo muscolo e atteggiamento. Gesù è autorevole perché crede in quello che dice, non come gli scribi che imparano la lezione a memoria e la ripetono. Gesù è credibile perché il male si sente sempre messo in difficoltà da chi dice la verità credendoci. È sempre un esorcismo dire e credere in ciò che è vero. “Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio»”. Persino il male non può non riconoscere la verità di Gesù, ma così come la luce è fastidiosa a chi è abituato al buio, così Gesù è fastidioso a chi è abituato a vivere di bugie, segreti, compromessi, ipocrisie, slealtà, furbizie. La vera fede brucia quella parte di noi che tende a trovare rifugio nell’ombra. La vera fede non dà mai parola agli argomenti del buio che ci abita. La nostra angoscia, ad esempio, non ha diritto di parola se parlando ci deve dire che la vita non vale la pena: “E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell’uomo». E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui”. La liberazione che ci porta Cristo, delle volte è dolorosa, esige dei tagli che fanno male. Ma se l’unica maniera di estirpare il male radicato in noi è prenderlo di petto, allora non dobbiamo avere paura di questa santa fatica. “Chi mi ama viene alla luce”.

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