separateurCreated with Sketch.

Come benedire la vostra casa con il gesso dell’Epifania

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Philip Kosloski - pubblicato il 05/01/18
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Una potente benedizione che dura tutto l’annoOgni anno, intorno alla festa dell’Epifania, molte parrocchie del mondo partecipano a una benedizione annuale del gesso. È un’antica tradizione che pone non solo Dio all’ingresso della propria casa, ma anche l’intera famiglia sotto la sua protezione.

La benedizione del gesso e delle case dell’Epifania è una tradizione che dura da secoli, da quando i sacerdoti visitavano ogni casa della propria parrocchia dopo la festa dell’Epifania. Nel corso del tempo è diventato più difficile farlo, visto che le parrocchie diventavano sempre più ampie mentre il numero dei sacerdoti diminuiva. Per questo motivo, è ormai una tradizione accettata che un membro della famiglia possa guidare questa benedizione al posto del sacerdote.

La benedizione ha radici bibliche, profondamente legate alla Pasqua come descritta nel libro dell’Esodo:

Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d’Egitto: (…) Preso un po’ del suo sangue [dell’agnello], lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. (…) Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d’Egitto (cfr. Esodo 12, 1-13).

Non è una coincidenza che la benedizione dell’Epifania sia tradizionalmente scritta sull’architrave dell’entrata principale e che perfino alcune delle preghiere richiamino le parole di protezione che Dio ha detto a Mosè. Se la benedizione dell’Epifania non è data nello stesso modo in cui è stata data a Mosè, la Chiesa la offre per il nostro beneficio spirituale. La Chiesa desidera infatti la nostra salvezza, e ci dà quindi splendidi sacramentali per assisterci nel cammino verso la Vita eterna.

Tradizionalmente, un sacerdote benedice il gesso nella festa dell’Epifania pronunciando una preghiera tratta dal Rituale Romano:

Benedici, Signore Dio, questo gesso tua creatura: perché abbia un salutare effetto per il genere umano; e concedi, per invocazione del tuo santissimo nome, che chiunque l’avrà gustata o con essa avrà scritto sulle porte di casa sua i nomi dei tuoi santi Gaspare, Melchiorre e Bardassarre, per la loro intercessione e i loro meriti, riceva la salute del corpo e la protezione dell’anima. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il gesso viene quindi distribuito dopo la Messa. Se la vostra parrocchia non amministra una benedizione di questo tipo, informatevi e vedete se qualche parrocchia delle vicinanze lo fa. I parrocchiani portano poi a casa il gesso e lo usano invocando la benedizione di Dio sulla loro casa.

È una benedizione splendida, che porta molte grazie a chi la pratica nella fede, ed è un’ulteriore protezione contro i nemici spirituali che possono annidarsi intorno a noi.

Una volta entrati in possesso del gesso benedetto, un sacerdote o un membro della famiglia può benedire la casa in questo modo (adattato dal Rituale Romano):

Entrando in casa [o alla porta d’ingresso]:

Sacerdote/Membro della famiglia: La pace scenda su questa casa.

Tutti: E su coloro che la abitano.

Sacerdote/Membro della famiglia: I Magi vennero dall’Oriente a Betlemme per adorare il Signore, e aprendo i loro tesori offrirono doni preziosi: oro per il grande Re, incenso per il vero Dio, mirra a simboleggiare la Sua sepoltura.

Durante il Magnificat, la stanza viene irrorata con acqua benedetta e incensata.

Tutti: L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Dopo il Magnificat:

Tutti: I Magi vennero dall’Oriente a Betlemme per adorare il Signore, e aprendo i loro tesori offrirono doni preziosi: oro per il grande Re, incenso per il vero Dio, mirra a simboleggiare la Sua sepoltura.

Sacerdote/Membro della famiglia: Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Tutti: Ma liberaci dal male.

Sacerdote/Membro della famiglia: Tutti verranno da Saba.

Tutti: Portando oro e incenso.

Sacerdote/Membro della famiglia: Signore, ascolta la mia preghiera.

Tutti: E fa’ che il mio grido arrivi a Te.

Sacerdote/Membro della famiglia: Preghiamo. O Dio, che con la guida di una stella hai manifestato in questo giorno il tuo Figlio Unigenito ai gentili, fa’ per la tua misericordia che anche noi che ti conosciamo per fede possiamo raggiungere la visione della tua maestà gloriosa. Per Cristo nostro Signore.

Tutti: Amen.

Sacerdote/Membro della famiglia: Risplendi, risplendi, Gerusalemme, perché la tua luce è venuta, e e la gloria del Signore si è levata su di te – Gesù Cristo nato dalla Vergine Maria.

Tutti: E i gentili cammineranno nella tua luce e i re allo splendore del tuo sorgere. La gloria del Signore si è levata su di te.

Sacerdote/Membro della famiglia: Preghiamo. O Signore Dio onnipotente, fa’ che in questa casa ci siano salute, purezza, la forza della vittoria, umiltà, bontà e misericordia, la realizzazione della tua legge e la riconoscenza a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. E possa questa benedizione rimanere su questa casa e su tutti coloro che vi abitano. Per Cristo nostro Signore.

Tutti: Amen.

Dopo aver recitato le preghiere di benedizione, si fa il giro della casa e si benedice ogni stanza aspergendola con l’acqua santa e incensandola.

Si prende poi il gesso benedetto e si scrivono le iniziali dei tre Magi, collegate con delle croci, all’interno della porta d’ingresso (se è possibile sull’architrave). Poi si scrive l’anno, dividendo i numeri e l’anno di modo che figurino da entrambi i lati delle iniziali. Dovrebbe sembrare ad esempio così:

20 C+M+B 18

con il “20” che indica il millennio, la “C” che sta per il primo dei Magi, Caspar (Gaspare), la “M” per Melchior (Melchiorre) e la “B” per Balthasar (Baldassarre), e il “18” che indica il decennio e l’anno. Si crede anche che le iniziali dei Magi indichino “Christus mansionem benedicat” (“Cristo benedica questa casa”).

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]