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5 cose che potreste non sapere sul 1° gennaio

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Marge Fenelon - pubblicato il 30/12/17

La giornata ha profonde radici religiose

Se qualcuno vi chiedesse il significato del 1° gennaio, cosa direste? La prima cosa che vi verrebbe probabilmente in mente è che è l’inizio dell’anno nuovo. E forse lo definireste il giorno in cui ci sono più postumi da sbornia in tutto l’anno. Se siete davvero informati sulla vostra fede cattolica, ricordereste che la Chiesa quel giorno onora Maria come Madre di Dio. Avreste ragione su tutte e tre le cose, ma sapevate che c’è molto di più?

Ecco cinque cose che potreste non sapere sul 1° gennaio:

1. Il 1° gennaio è la solennità di Maria, Madre di Dio. Una solennità è una celebrazione liturgica diversa dai giorni festivi e dalle memorie. Tutti e tre onorano i santi o aspetti speciali di Gesù e Maria, ma le solennità sono il grado più alto delle celebrazioni e sono riservate ai misteri più importanti della fede. Le solennità includono Pasqua, Pentecoste, l’Immacolata Concezione, i principali titoli di Gesù e i santi che sono particolarmente importanti nella storia della salvezza. Le Messe delle solennità hanno gli stessi elementi di base di quelle domenicali, inclusi le tre letture, la preghiera dei fedeli, il Credo e il Gloria. Alcune solennità sono anche giorni di precetto, ma questo varia da Paese a Paese in base agli standard stabiliti dalle Conferenze Episcopali.




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2. La solennità di Maria, Madre di Dio, viene celebrata nell’Ottava di Natale. “Ottava” deriva dal latino e indica la pratica della Chiesa delle origini di celebrare il Natale per otto giorni. La tradizione risale all’Antico Testamento, quando il popolo ebraico osservava molte delle sue feste per un periodo di otto giorni, ad esempio la festa dei tabernacoli e la dedicazione del Tempio. In seguito, l’imperatore romano Costantino ha aggiunto a questa tradizione la celebrazione della dedicazione delle basiliche. In passato c’erano molte feste che venivano celebrate con ottave; dal Concilio Vaticano II, solo il Natale e la Pasqua hanno ottave.




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Il motivo per il quale gli ebrei celebravano per otto giorni era che la vita per loro era assai intensa e le famiglie lottavano tra pressioni e divisioni provocate dalle tradizioni pagane; veniva garantito un periodo di otto giorni di modo che le famiglie potessero assumere più pienamente l’importanza di queste feste liturgiche. Considerando l’importanza del Natale, non stupisce che la Chiesa ci conceda otto giorni di contemplazione speciale (anche se tradizionalmente il periodo natalizio termina con il Battesimo di Gesù, che quest’anno si celebra l’11 gennaio).

3. Madre di Dio, Theotokos in greco, è il più alto titolo mai attribuito a Maria. Le è stato conferito durante il Concilio di Efeso nel 431 d.C.. Il Concilio ha stabilito che l’umanità e la divinità di Gesù non potevano essere separate, e quindi Maria meritava a ragione il titolo di Madre di Dio. Maria ha messo al mondo Gesù, e quindi è veramente madre di Dio, visto che Gesù è la seconda Persona della Trinità.




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4. La solennità di Maria, Madre di Dio, è la più antica festa di Maria celebrata nella Chiesa cattolica.

5. Maria non è solo Madre di Dio, ma anche la nostra vera madre. Quando ha detto di sì all’angelo Gabriele in occasione dell’Annunciazione, ha detto di sì all’essere madre di Gesù, e allo stesso tempo ha detto di sì al fatto di diventare la nostra madre spirituale.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che Maria è nostra madre nell’ordine della grazia.

“Il suo ruolo in rapporto alla Chiesa e a tutta l’umanità va ancora più lontano. Ella ha cooperato in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo è stata per noi la Madre nell’ordine della grazia”.

“Questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell’annunciazione, e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna. […] Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice” (CCC 968, 969).

Il ruolo di Maria come nostra madre è iniziato con l’Annunciazione e continua per tutta l’Eternità. Visto che ama tanto suo Figlio, ci ama teneramente come membra del suo Corpo Mistico. Quando quindi ci svegliamo il primo giorno dell’anno, possiamo girare il calendario ed eccitarci alla prospettiva di un anno nuovo che arriva o prenderci qualcosa per alleviare i sintomi della sbornia, ma ben più di questo possiamo rallegrarci perché siamo profondamente amati da una Madre che è non solo Madre di Dio, ma anche Madre nostra.

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Marge Fenelon è un’autrice, giornalista e oratrice cattolica e ospite regolare della Catholic radio. Ha scritto vari libri sulla devozione mariana e la vita familiare, tra i quali Strengthening Your Family: a Catholic Approach to Holiness at Home e Imitating Mary: Ten Marian Virtues for the Modern Mom. Il suo sito web è www.margefenelon.com.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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