In tal modo, Dio “ci ha aperto la via della vita nuova, fondata non sull’egoismo ma sull’amore”: la nascita di Gesù – aggiunge – “è il gesto di amore più grande del nostro Padre del Cielo”.
Dio coinvolge emarginati della società
Nel Natale possiamo vedere come la storia umana, quella mossa dai potenti di questo mondo, viene visitata dalla storia di Dio. E Dio coinvolge coloro che, confinati ai margini della società, sono i primi destinatari del suo dono, cioè – il dono – la salvezza portata da Gesù. Con i piccoli e i disprezzati Gesù stabilisce un’amicizia che continua nel tempo e che nutre la speranza per un futuro migliore.
Un’amicizia che continua nel tempo
La “grande luce”, prosegue, apparve ai pastori di Betlemme.
Loro erano emarginati, erano malvisti, disprezzati, e a loro apparve la grande notizia per prima. A queste persone, con i piccoli e i disprezzati, Gesù stabilisce un’amicizia che continua nel tempo e che nutre la speranza per un futuro migliore. A queste persone, rappresentate dai pastori di Betlemme, apparve una grande luce, che li condusse dritti a Gesù. Con loro, in ogni tempo, Dio vuole costruire un mondo nuovo, un mondo in cui non ci sono più persone rifiutate, maltrattate e indigenti.
L’esortazione allora è ad aprire “la mente e il cuore” ad accogliere tale grazia, perché Gesù “viene a nascere ancora nella vita di ciascuno di noi” e, attraverso di noi, continua ad essere “dono di salvezza”: “Dio non ama a parole”, conclude nei saluti finali, ma il suo amore lo porta “ad abbracciare la nostra debolezza e la nostra condizione umana” per sollevarci alla “dignità filiale perduta”.
Lo spettacolo dei circensi
A chiusura, una breve esibizione degli artisti del Golden Circus di Liana Orfei, applauditi e ringraziati da Francesco:
L’arte circense come la bellezza sempre ci avvicina a Dio! E voi, con il vostro lavoro, con la vostra arte, avvicinate la gente a Dio. Grazie per quello che fate!