Gli ingredienti, la preparazione, l'accompagnamento nella scoperta di nuovi sapori. Focus allergie e rischi dieta vegetariana e vegana
La prima pappa: un’esperienza meravigliosa
La ricetta perfetta della prima pappa
Innanzitutto dobbiamo preparare la base della pappa, ovvero il brodo vegetale. Il brodo vegetale va preparato utilizzando inizialmente carote e patate o anche solo carote, se si vuole ottenere un gusto più dolce.
In un secondo momento, si aggiungono al brodo vegetale i seguenti componenti:
Crema di riso o farina di mais e tapioca o farina di miglio, vanno aggiunte fino a far acquisire la giusta densità al pasto (in genere 8-10 g ogni 100 ml di liquido). La giusta densità è quella per cui la pappa rimane facilmente nel cucchiaino senza debordare (vd.Figura 1). Le farine non necessitano di cottura.
Olio extra vergine d’oliva, 1 cucchiaino (5 ml)
5 g di parmigiano reggiano grattugiato ben stagionato.
Si completa il primo pasto con frutta fresca grattata o omogeneizzato di frutta. È consigliabile utilizzare pera, mela o bananasenza aggiunta di zucchero e neppure di miele che, oltre tutto, è pericoloso nel piccolo bambino in quanto può provocare il botulismo, un’intossicazione alimentare che può essere mortale.
Prima della prima pappa
È sempre bene procedere gradualmente all’introduzione di alimenti diversi allo scopo di abituare il bambino ad accettare nuovi sapori. Ma come fare?
Un buon trucco è quello di iniziare a offrire al bambino centrifugati di carote o di mela o purea di carote e frutta (mela, pera, banana o prugna) prima della vera e propria pappa. Una volta giunto il momento della prima pappa, è buona norma proporla al posto della 3° poppata sotto forma di pappa semplice (ad esempio, farina di cereali in brodo di carota).
Appena il bambino mostrerà di accettare bene la nuova pappa, si potrà aggiungere un cucchiaino di olio e un cucchiaino di parmigiano. In seguito, si potrà arricchire il brodo vegetale con 1 o 2 cucchiai di passato di verdure.
Passate circa due settimane dall’inizio dello svezzamento, è tempo di inserire le proteine sotto forma di 1 cucchiaio da tavola di ricotta fresca di pecora o mista di capra, 20 g di carne frullata, 1 liofilizzato di carne, oppure 50 g di omogeneizzato di carne, iniziando sempre con carne di agnello o coniglio. Dopo qualche settimana dall’avvio dello svezzamento, si potrà introdurre come base delle pappe anche il brodo di carne, magari a cena per variare il menu.
Tra gli ingredienti più importanti, comunicazione, pazienza e voglia di giocare
Anche per il lattante – né più né meno che per noi adulti – la tavola è un’ottima occasione per far conversazione e tessere rapporti. Sedetevi e tenete in braccio il bimbo quando mangia: il pasto è anche una scuola di comunicazione. Se il piccolo vuole un cucchiaio in mano, lasciatelo fare: con un altro cucchiaio gli darete da mangiare. È probabile che ripeta più volte lo stesso gioco: lascerà cadere il cucchiaio, abbasserà la testa per guardarlo e poi vi guarderà per farselo raccogliere. Ma attraverso questo meccanismo di gioco sta imparando la “permanenza degli oggetti” (“l’oggetto è ancora al suo posto anche se non lo vedo”) che diventerà più tardi la “permanenza delle persone” (“mamma e papà esistono ancora anche se vanno in un’altra stanza”).
Fatelo partecipare attivamente al gioco della pappa
Incoraggiate la sperimentazione. Ha appena imparato a prendere le cose e desidera toccare il cibo. Fornitegli 2 o 3 pezzetti morbidi di cibo da prendere, spappolare e portare alla bocca. Sarà affascinato e soddisfatto per essere riuscito a mangiare
da solo. Non intromettetevi nel suo gioco per non innescare pericolosi rifiuti che potranno creare in futuro un approccio negativo verso il cibo.
Dategli tempo!
Un po’ di astuzia: non interpretate il suo modo di giocare come un rifiuto verso il cibo. Non sempre i bambini rifiutano il cibo solido ma semplicemente devono imparare a mangiarlo.
Il passaggio dalla suzione alla deglutizione non è scontato: con il biberon il flusso del cibo è continuo e regolare e gli intervalli sono gestiti dal bambino e non da chi propone il pasto. Aiutatelo usando un cucchiaio da minestra al posto del cucchiaino; avvicinandolo alle sue labbra gradualmente riconoscerà il passaggio dalla suzione alla deglutizione. E non vi arrabbiate se il piccolo si mette le dita in bocca: serve ad attivare la suzione che lo aiuta a deglutire i solidi. I bambini non vogliono provocarvi quando sputano il cibo; pertanto una reazione violenta è inadeguata e controproducente, perché rafforza questo comportamento.
Sperimentate e variate la sua dieta
Se la difficoltà di assunzione sembra dettata dal fatto che un determinato sapore non gli piace, provate a ridurre o evitare di aggiungere l’alimento nuovo (per esempio il liofilizzato di carne) per qualche giorno, per poi reintrodurlo gradualmente fino ad arrivare alla quantità voluta. Non aggiungete zucchero o frutta nel tentativo di rendere più gradevole il pasto.