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Le capanne ad alveare di Luke Skywalker e il loro simbolismo spirituale

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Arian Zwegers | CC BY 2.0

Philip Kosloski - pubblicato il 15/12/17

Le capanne di pietra in cui abita Skywalker ne “Gli Ultimi Jedi” sono ricche di significato cristiano

Nell’ultimo capitolo della saga di Guerre Stellari, Luke Skywalker e la nuova eroina Rey si trovano in un’isola ultraterrena. Ne Il Risveglio della Forza viene detto al pubblico che l’isola è la sede del primo tempio Jedi. È interessante che per filmare la dimora spirituale dello Jedi ci si sia recati in un vero monastero al largo dell’Irlanda e che le capanne sull’isola abbiano un ricco simbolismo spirituale.

Dopo essere arrivati sull’isola ora nota come Skellig Michael, i monaci cristiani nel VI secolo dovevano creare delle dimore che fossero sia funzionali che spirituali. Nei secoli successivi costruirono un tipo di edifici che si può ritrovare in molti luoghi in Irlanda, noti popolarmente come capanne “ad alveare”. Le strutture di pietra vennero costruite con le pietre locali disponibili, e furono create per difendere i monaci dal tempo inclemente.




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Le prove archeologiche hanno identificato i resti di sei celle ad alveare, ognuna delle quali ospitava in genere 2 o 3 monaci. Erano usate principalmente come dormitori. Si crede che sull’isola vivessero contemporamente non più di 12 o 13 monaci.

Le celle vennero progettate con un’architettura particolare che ricorda un antico alveare artificiale, un cesto intrecciato a cupola che veniva tenuto sopra le api. Le api erano riverite sia nelle culture pagane che nel cristianesimo, ed erano familiari alle antiche popolazioni dell’Irlanda. Venivano considerate simboli di saggezza, e la loro vita ordinata nell’alveare offriva uno spunto per la meditazione dei monaci.

San Francesco di Sales sottolinea l’attività delle api in un’analogia, riferendola al sacrificio della Messa: “quando l’ape ha raccolto la rugiada del paradiso e il più dolce nettare terreno dai fiori lo trasforma in miele, che porta subito all’alveare. Allo stesso modo, il sacerdote, dopo aver preso dall’altare il Figlio di Dio (che è la rugiada del paradiso e il vero figlio di Maria, fiore della nostra umanità), ve lo offre come cibo delizioso”. I monaci di Skellig Michael ricevevano di frequente la “rugiada del cielo”, e poi tornavano nelle loro capanne ad alveare per meditare sui tanti misteri della vita.




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E allora, quando vedrete Gli Ultimi Jedi e noterete Luke Skywalker uscire dalla sua capanna ad alveare, pensate ai monaci che una volta vivevano lì e usavano quelle capanne per la meditazione e la contemplazione, assaporando il miele che ricevevano da Dio.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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