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La coppia che salva i canti religiosi armeni dall’oblio

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KOTCHNAK Armenian Music Ensemble

Aleteia Italia - pubblicato il 14/12/17

Il Tertio Millennio Film Fest rende omaggio ad Aram e Virginia Pattie Kerovpyan per il loro impegno nella riscoperta del canto modale

“Canti religiosi nel più bel senso del termine, vale a dire che mettono in connessione, collegano la terra al cielo, i morti con i vivi, gli armeni con i turchi, i figli delle vittime con quelli dei carnefici. Se il film riuscirà anche a scuotere le certezze di chi guarda, spingendolo a riconsiderare i propri pregiudizi, se offrirà una prospettiva diversa sul mondo, allora sapremo di aver fatto qualcosa di utile e il nostro lavoro troverà il suo significato”. Con queste parole i registi Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro hanno presentato ieri pomeriggio il documentario “Choeurs en exil”,proiettato nella prestigiosa cornice della Filmoteca Vaticana.




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L’evento – organizzato sempre nell’ambito della XXI edizione del Tertio Millennio Film Fest, festival del dialogo interreligioso – è stato preceduto dal suggestivo concerto “Canti dall’Armenia”, una selezione di canti della tradizione popolare armena eseguiti dai musicisti Aram Kerovpyan e Virginia Pattie Kerovpyan, al cui lavoro è dedicato proprio “Choeurs en exil”.

Il film è un viaggio sulle tracce di una tradizione culturale – il canto modale – che rischia di scomparire e mostra come sia possibile ricordare, curare e superare i traumi della storia attraverso un’esperienza estetica totale. Per tramandare un’antichissima tradizione di canto, Aram e Virginia Kerovpyan, coppia di armeni della diaspora, conducono un gruppo di attori europei del Grotowski Institute di Wroclaw in un viaggio in Anatolia, sui luoghi dove quest’arte è fiorita in passato. Durante il viaggio, le domande degli attori fanno riemergere la ricchezza di questa cultura: il canto e la recitazione diventano lingua di creazione e di condivisione, soffio di vita.

“Nel loro peregrinare, Aram e Virginia incontrano testimonianze del passato, resti dimenticati sulle orme del Genocidio armeno. Ricordano e tentano di ritardare il tempo in cui il canto tradizionale e liturgico scomparirà – spiegano i due registi -. Questa arte in via di estinzione è sempre meno impiegata nelle chiese armene e le nuove generazioni hanno poco interesse nel trasmettere tale cultura, sebbene alcuni di loro continuino a crederci. Questi ultimi formano una minoranza, a Parigi, a Istanbul e forse anche altrove. Aram e Virginia cantano non solo per gli armeni, nelle chiese, ma in tutta Europa, sia nei concerti che nel corso degli incontri tenuti nei villaggi curdi o turchi; e le loro canzoni sono un soffio di verità”.

“Choeurs en exil” è uno dei nove film in lizza per il “Premio Tertio Millennio – Un film per il dialogo interreligioso” assegnato da una giura interreligiosa presieduta da Mons. Davide Milani e composta da Tiago Branchini, Delegato italiano dell’Associazione Internazionale Protestante Cinema INTERFILM, Sira Fatucci, Delegato per Il Pitigliani – Centro Ebraico Italiano, e Zanolo Yahya Abd al-Ahad, Delegato della Comunità Religiosa Islamica Italiana CO.RE.IS.

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