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Cos’è la conversione? È accorgersi di Gesù che passa!

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Peter Brutsch

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 14/12/17

Il commento al Vangelo di oggi di don Luigi Maria Epicoco

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!». (Matteo 11, 11-15)

“In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”. Se dovessimo parlare in termini di merito, dovremmo dire che Giovanni Battista è in pole position per coerenza, autenticità, radicalità, affidabilità e chi più ne ha più ne metta. Ma il regno di Dio non è questione di meriti, ma di misericordia. Cioè il regno di Dio è sapersi amati “gratuitamente”, “senza alcun merito” da Dio. La nostra forza non consiste più nel riuscire ad essere il top come uomini, ma nel lasciare che Dio ci ami fino in fondo. E solo se Dio ci ama fino in fondo poi magari potremmo anche cercare di restare il più umani possibile. Giovanni il Battista è migliore in termini umani, invece il più piccolo nel regno di Dio è reso buono dal fatto che è amato da Dio nonostante non lo meriti affatto e nonostante anche i grandi errori che ha potuto fare nella vita. In questo senso c’è speranza per noi tutti, perché magari fossimo un po’ come Giovanni Battista, ma ahimè noi siamo di quelli che fanno tanti buoni propositi e poi alla resa dei conti hanno fatto solo danni. Ma il regno di Dio è un po’ come sapere che nostro padre o nostra madre ci amano non perché prendiamo dieci a scuola ma anche quando veniamo bocciati. Si è forti di un amore, e non di risultati che molto spesso non riusciamo ad ottenere. Il regno di Dio è dono. Ma detto questo non bisogna dimenticare che il valore e il ruolo del Battista sta in una cosa essenziale: “è lui quell’Elia che deve venire”. Cioè è lui il segno più chiaro che indica il Cristo. Giovanni Battista più di tutti ha indicato e preparato la venuta del Cristo. Il suo battesimo di conversione serviva a disporre i cuori all’incontro. Perché è sempre valido quello che scriveva Sant’Agostino: “temo che Dio passi nella mia vita e io non me ne accorga”. La conversione è fare in modo di accorgersi di Gesù che passa. Convertirsi è fare il nostro possibile per non mancare l’incontro.

#dalvangelodioggi

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