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Perché gli adolescenti non confidano nei loro genitori?

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Olimpik / Shutterstock

Javier Fiz Pérez - pubblicato il 12/12/17

La buona comunicazione tra padri e figli è la grande sfida per aiutarli nel loro sviluppo

L’adolescenza rappresenta un punto di inflessione nel rapporto tra genitori e figli. Il rapporto cambia sia a livello di frequenza che di contenuto delle interazioni. L’adolescente in generale è meno disposto a raccontare le cose ai genitori, a rivelare loro informazioni sulla sua vita. Per questo, i genitori si vedono costretti a chiedere notizie. Vogliono sapere cosa fa il figlio, mantenere il controllo sulla sua vita.

Questo a volte li porta a imporre regole e limiti alla libertà dell’adolescente, che dal canto suo ha la necessità fondamentale di cercare la propria autonomia e indipendenza (Keijsers & Poulin, 2013).

Di fronte a questa situazione, che non di rado diventa conflittuale, è essenziale avere chiaro che nonostante tutto la famiglia continua ad essere la chiave per il sano sviluppo del figlio, e per questo deve puntare sulla comunicazione, lo strumento che influisce sulla sua evoluzione fisica, psichica ed emotiva.

La grande sfida

Nell’adolescenza, la comunicazione tra genitori e figli diventa la grande sfida per entrambe le parti.

Come abbiamo detto, il rapporto cambia. Ci sono meno occasioni, perché ora i ragazzi passano più tempo con gli amici, e quando si cerca di relazionarsi ci sono più problemi. Si è spezzato qualcosa, c’è meno vincolo emotivo.

Nonostante questo, i problemi nella comunicazione non sono predeterminati, per cui il rapporto familiare cambierà ma non c’è motivo che peggiori. Tutto dipenderà in larga misura da com’è stato il rapporto durante l’infanzia, da come sono i legami affettivi.

Una comunicazione positiva, che tiene conto anche dei cambiamenti che si stanno verificando nel rapporto, favorirà molto la relazione tra genitori e figli. È comunque abituale che la comunicazione problematica sia associata a problemi che l’adolescente sta affrontando a livello scolastico, psico-emotivo e/o sociale.

Assenza di fiducia

Un aspetto molto comune è che gli adulti facciano delle promesse ai figli e poi non le mantengano. Questo, oltre ad essere un cattivo esempio, indebolisce e incrina il legame, visto che i figli sentono di non poter credere a quello che i genitori dicono che faranno.

Un’altra cosa che avviene in genere è che gli adolescenti, nel loro processo di crescita, inizino a sentirsi più autonomi e responsabili di se stessi, per cui possono arrivare all’estremo e considerarsi autosufficienti, non sentendo più la necessità di raccontare tutto ai genitori o di chiedere certi permessi o autorizzazioni e volendo prendere decisioni da sé senza consultare.

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Yakobchuk Viacheslav | Shutterstock

Come risolvere la questione?

La chiave per aumentare la fiducia tra genitori e figli sta nel parlare con i figli di modo che non si sentano attaccati. Per questo bisogna usare frasi che inizino in modo positivo e stimolare la conversazione facendo domande e non solo impartendo sentenze.

Come genitori dobbiamo imparare ad ascoltare in modo aperto, lasciando anche lo spazio perché i figli facciano esperienza e sbaglino per imparare.

Voi sarete lì a sostenerli ogni volta che le conseguenze di questi errori non siano pericolose. I figli hanno bisogno di opportunità per sentire che si ha fiducia in loro, che crediamo in loro e li rispettiamo. La fiducia ha un effetto boomerang.

Noi adulti siamo i primi a doverla promuovere, perché senza di essa i rapporti con gli altri difficilmente saranno solidi.

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Africa Studio / Shutterstock

La fiducia in se stessi

Per questo bisogna iniziare a seminare potenziando la fiducia in se stessi, che rappresenta il grado in cui ciascuno crede di essere capace di sviluppare una capacità o di risolvere una determinata situazione.

Le persone che confidano in se stesse pensano di essere capaci di far bene le cose, e quindi non hanno paura di farle o di provare cose nuove.

La fiducia in se stessi è inoltre associata ad alcuni aspetti particolarmente rilevanti nell’adolescenza, quando la persona inizia a scoprire il mondo, a esplorare i limiti della propria libertà e a intraprendere azioni e risolvere problemi che prima non aveva mai affrontato con quel grado di autonomia.

Alcuni di questi aspetti hanno a che vedere con l’immagine corporea, con il controllo percepito o la propria autostima.

Come nell’infanzia, nell’adolescenza i genitori possono aiutare a far sì che i loro figli crescano con una fiducia positiva in se stessi e insegnare loro a prendersene cura.

Questo è quasi per definizione un compito complicato, visto che gli adolescenti in genere vogliono aver bisogno dei genitori meno di quanto ne abbiano in realtà e possono arrivare a difendere la propria autostima a scapito di altre questioni oggettivamente più importanti se la vedono minacciata.

L’adolescenza è un periodo della vita caratterizzato in parte dall’insicurezza personale, visto che si devono affrontare tanti cambiamenti.

Per questo va intensificata la fiducia negli adolescenti per accompagnarli nel loro cammino di maturazione, che richiede soprattutto serenità e fiducia da parte degli adulti, genitori ed educatori.

Fonte: Lucía González. Relación entre la comunicación hijos-progenitores y ajuste adolescente

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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