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Anna Zelíková, l’adolescente con l’“apostolato del sorriso”

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Philip Kosloski - pubblicato il 11/12/17

Cercava di trasmettere la gioia di Cristo a chiunque la circondasse

Nata il 19 luglio 1924 in quella che oggi è la Repubblica Ceca, Anna Zelíková era una semplice adolescente che amava molto Gesù. Aveva seguito l’esempio di Santa Teresa di Lisieux, canonizzata nel 1925. La “piccola via” per la santità di Teresa si adattava perfettamente alla sua spiritualità.

La ragazza comprese la via della perfezione delineata da Santa Teresa, e nel 1940 scrisse che “la vera bellezza è nascosta nella fedeltà nelle piccole cose. Ho sempre desiderato compiere gesta d’amore grandi ed eroiche, e quando ho visto che non ne ero capace sono rimasta addolorata. Ora trovo un grande eroismo proprio nelle piccole cose, e quindi non ho il minimo rimpianto per il fatto di riuscire a fare una cosa o meno”.

Un modo in cui metteva in pratica tutto questo era l’“apostolato del sorriso”.




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“Devo sorridere fino all’ultimo respiro”, diceva. “Tutto ciò che posso dare ora a Dio è il battito del mio cuore e il mio sorriso. Non ho più nulla se non l’amore e la fiducia”.

Un altro modo in cui Anna offrì la sua vita a Dio è attraverso la sua sofferenza. In particolare, quando seppe dei bambini che venivano uccisi nell’utero materno ne provò orrore. All’epoca voleva diventare una vittima sacrificale, soffrendo per il bene di quei piccoli.

Le sue preghiere ottennero una risposta, e si ammalò di tubercolosi. Soffrì per questa malattia per vari anni, e rese la sua offerta ancor più profonda facendo voto di verginità a Dio.

Uno dei suoi più grandi desideri era unirsi a una comunità carmelitana di suore, ma la sua malattia glielo impedì. Le venne tuttavia permesso di entrare nel Terz’Ordine Carmelitano.

La tubercolosi chiese il suo pegno, e l’adolescente piena di gioia esalò il suo ultimo respiro l’11 settembre 1941, ad appena 17 anni. Le sue ultime parole furono “Confido” e “Carmelo”.

La vita breve e gioiosa di Anna è stata fonte di ispirazione per molti. Nel 1991 è stata aperta ufficialmente la sua causa di canonizzazione, e ha ottenuto il titolo di “Serva di Dio”.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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