Se non sappiamo da dove veniamo o chi eravamo, come sarà possibile sapere dove andiamo e cosa vogliamo?Scrivo questa lettera per il mio io futuro perché sto sperimentando sensazioni che non vorrei dimenticare nel corso degli anni. Dopo che il tempo sarà passato e il mio futuro sarà pieno di esperienze, voglio leggere questa lettera e dedicare un momento a fermarmi e a pensare: se non sappiamo da dove veniamo o chi eravamo, come sarà possibile sapere dove andiamo e cosa vogliamo?
Voglio solo una pausa per riflettere…
Lettera al mio io futuro: non voglio che dimentichi nulla
Caro io, non voglio che dimentichi tutto ciò che ti rende tanto felice oggi. Ti sto scrivendo per questo, perché nella proiezione verso l’infinito che significa questa lettera spero che continuerai ad addormentarti con un sorriso ogni giorno, grazie agli amici che hai, al lavoro che fai, alla tua vita sociale, alla pigrizia che hai superato per continuare a lottare per ciò che vuoi, per i tuoi passatempi, che spero tu non abbia abbandonato – almeno non tutti, e se lo hai fatto spero che tu abbia trovato sostituti migliori.
Spero che quando leggerai questa lettera i ricordi che avrai siano gioiosi. Non permettere che il passare degli anni cambi le emozioni e il sorriso del tuo volto. Dai nuovamente vita alle cose. Il mio desiderio è che tu, mio io futuro, non ti perda in tentativi amari e non diventi piccolo di fronte alla difficoltà.
In questa lettera voglio raccontarti i sogni che ho, le aspirazioni per le quali mi alzo e mi sforzo ogni giorno. Quando leggerai tutto questo, vedrai se hai ottenuto tutto ciò che volevo. In caso contrario sii intelligente, vai avanti se la forza e la convinzione te lo permettono, e se non ci riesci custodisci ciò che hai imparato. Ricorda che un’esperienza diventa un insuccesso solo quando cerchiamo di spegnerla, rifiutando l’opportunità di imparare che abbiamo avuto.
Caro io…
Non voglio dimenticare ciò che provo oggi, e non vorrei nemmeno che dimenticassi tutto questo. Questa lettera sia la chiave per i ricordi. Oggi vivo un momento felice (per fortuna non è sempre la malinconia che ispira le nostre lettere). Non dimenticare tutto ciò che hai fatto per arrivare dove sei ora. Trai profitto dalla tua volontà, ma non esagerare, perché vuol dire che stai facendo qualcosa che non ti piace. Respira a fondo e vai avanti: molte delle nubi che oscurano l’orizzonte non sono reali.
Non dimenticare che i progetti hanno bisogno di tempo, che le persone hanno bisogno di tempo, che il lavoro ha bisogno di tempo. Sei tu a dominare il tuo tempo, e non il contrario, come credono molti. Gestiscilo tu e dagli un senso, lascia che il tempo parli, lascia che i momenti riempiano gli orologi della storia.
In questa lettera troverai le avventure che hai vissuto, quello che ti rende orgoglioso di essere ciò che sei oggi e soprattutto quello che ti rende speciale e diverso. Spero che ciò che ti rende unico resti tale, e se non ci riuscirai sorridi in quel momento, fermati e pensa: cosa voglio, e dove vado? Non permettere che la maturità ti rubi quel/la bambino/a che oggi ti scrive.
Voglio che tu, mio io futuro…
Voglio che tu, mio io futuro, non dimentichi la tua origine, e per questo ti scrivo. Ricordati di tutto ciò che hai già vissuto. Più che ringraziare, goditi di chi è al tuo fianco e cammina con te. Se ora ti stai ricordando di qualcuno che hai conosciuto e con cui hai perso i contatti, chiamalo e ringrazialo per il posto che occupa nella tua memoria e nel tuo sorriso.
In questa lettera al mio io futuro, tutta la mia essenza è piena di speranza e desideri: il mio desiderio di andare avanti, il mio desiderio di continuare a imparare. Non voglio che si perdano nel cammino, e se è così sforzati di ritrovarlo; non possiamo permettere che il vento detti il nostro destino.
Spero che tu, mio io futuro, abbia saputo crescere e adattarti senza perderti nel cammino. Voglio che tu scriva un’altra lettera per il mio io futuro e rafforzi la convinzione per cui ci sono sogni che valgono la pena. Vale la pena di immaginarli, progettarli, viverli, e anche di non realizzarli.
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]