Il commento al Vangelo di oggi di don Luigi Maria EpicocoIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». (Luca 21, 29-33)
Ci sono “segni” nella realtà che ci circonda, nelle cose che viviamo, che ci fanno intuire verso dove stiamo andando, proprio come le rondini che annunciano la primavera, o i germogli di fico che annunciano l’arrivo dell’estate. Tutto ciò è vero anche per le cose serie della vita. Ma la domanda che il vangelo di oggi ci proprone è: siamo capaci di accorgerci dei “segni” nella nostra vita? E soprattutto siamo capaci di capirli? Gesù dice che è nelle nostre capacità. Il problema è capire se ci fermiamo mai a pensare sulle cose che viviamo e che ci accadono. Aggiunge, però anche, che tutto ciò che c’è in questa vita ha il sapore della ‘provvisorietà’, invece la sua Parola è stabile, definitiva, per sempre. Mi sono sempre domandato perchè sapendo ciò continuiamo ad essere così ignoranti della Sua Parola, così poco curiosi di conoscerla, impararla, amarla, comprenderla, viverla. Del cristianesimo non ci capiremo mai nulla fino in fondo se non avremo il coraggio di rimettere al centro della nostra vita la Sua Parola. Non spaventatevi, essa non è un codice idecifrabile riservato ai preti. E‘ un libro ‘vivo’ che parla di ciascuno e a ciascuno. Bisogna solo rompere il ghiaccio e cominciare…
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