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Conoscete la storia del miracoloso scapolare verde?

SCAPULARY

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Gaudium Press - pubblicato il 29/11/17

Collegato alle apparizioni della Madonna a Santa Caterina Labouré, è raccomandato per intercedere per chi ha perso la fede

Di Antonio Borda

Grazie a Dio c’è ancora gente (anche turisti) che va a Rue du Bac a Parigi, nella cappella del convento delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Nel novembre 1830, in quel luogo riservato alla preghiera delle monache e delle novizie che ha poi dovuto aprire al pubblico, la Vergine è apparsa e ha mostrato una medaglia dell’Immacolata Concezione a una novizia di nome Caterina Labouré, oggi santa, chiedendole che la facesse coniare.

Santa Bernadette Soubirous, che vide la Vergine per 18 volte a Lourdes, nel 1858 diceva che la Madonna assomigliava molto a quella della Medaglia Miracolosa, perché la pastorella la conosceva e la portava spesso al collo, pur non conoscendo affatto i dettagli dell’apparizione di Parigi.

Tale fu la quantità di miracoli operata soprattutto in Francia attraverso questa medaglia, coniata come “dell’Immacolata Concezione”, che ancora oggi viene chiamata Medaglia Miracolosa.

La Nazione francese non riusciva a definire la sua situazione politica e religiosa dalle sanguinose giornate della Rivoluzione del 1789. Nel 1830, in concomitanza con i giorni dell’apparizione a Santa Caterina, scoppiò un’altra violenta rivoluzione, che avrebbe avuto come conseguenza un’altra rivoluzione nel 1848 e un’altra ancor peggiore nel 1871.

Queste due ultime rivoluzioni inclusero l’assassinio e la fucilazione di due arcivescovi di Parigi: monsignor Denys Auguste Affre, assassinato nella rivoluzione del 1848, e monsignor Georges Draboy, fucilato nel 1871.

Dei due arcivescovi martiri, quello che ha più legami con gli eventi di Rue du Bac è monsignor Affre, che aveva dato la sua approvazione all’uso dello Scapolare Verde, consegnato a un’altra suora della Carità nel 1840 nello stesso convento in cui dieci anni prima era stata rivelata la Medaglia Miracolosa.

Se questa venne consegnata con la promessa di una speciale protezione della vita per chi la porti benedetta, preferibilmente al collo, il misterioso scapolare fu consegnato al momento della morte, come rivelò suor Justine Bisqueyburu, la suora destinataria di quel privilegio.

La Vergine Maria disse che chi portava questo scapolare sarebbe stato protetto in modo particolare al momento della morte, ma soprattutto raccomandò che venisse portato a chi stava perdendo la fede o l’aveva già perduta. E allora accadde il miracolo che commosse Parigi e lanciò lo scapolare in una Francia già quasi apostata, laica e sulla via della perdizione.

I Tribunali di giustizia e appello di Parigi avevano stabilito che monsignor Affre era stato ucciso nel novembre 1848 da una pallottola vagante tra le barricate di una strada, visto che l’arcivescovo era uscito a chiedere il cessate il fuoco.

Nel 1859, un agonizzante dalla nota vita impenitente e blasfema, che era stato visitato da due suore della Carità che aveva cacciato minacciandole dal letto con un bastone, ne chiese il ritorno per far loro una confidenza, chiedendo che gli portassero un sacerdote. Era l’assassino dell’arcivescovo. Da decine d’anni non frequentava la Messa e non si accostava ai sacramenti, e viveva in pubblico concubinato con una protestante già quasi atea.

Una delle suore nella prima visita aveva lasciato discretamente legato al letto uno scapolare verde e aveva ripetuto mentalmente varie volte la giaculatoria che c’è scritta sopra: “Cuore Immacolato di Maria, prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte”.

Questo sacramentale, a differenza di altri, non ha due parti ma una sola. Sul lato anteriore è rappresentata la Santissima Vergine come l’aveva vista la suora, mentre su quello posteriore figura il Cuore Immacolato attraversato da una spada intorno alla quale c’è la giaculatoria miracolosa menzionata.

Dato soprattutto per il momento finale del nostro soggiorno su questa Terra, quando dobbiamo essere pronti a incontrare la maestà, serietà, grandezza e gravità del Giudice Supremo, sarebbe la garanzia della nostra salvezza dopo un profondo e doloroso pentimento come quello dell’assassino di monsignor Affre, che ricevette l’assoluzione, l’estrema unzione e perfino la dispensa e il sacramento matrimoniale, che convertì anche la moglie dopo l’abiura delle sue pratiche protestanti.

Profondo e doloroso pentimento, perché se il Giusto cade sette volte al giorno come dice la Bibbia, non possiamo vivere nella presunzione che al momento della nostra morte saremo pronti e del tutto “puliti” per il giudizio particolare, ancor di più se ci coglie all’improvviso.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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