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“Il Vangelo ci ricorda chi siamo veramente”

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 28/11/17

"I giornali al massimo ci ricordano cosa siamo diventati. E' la memoria di chi siamo veramente che ci salva". ‪(don Luigi Maria Epicoco)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. (Luca 21, 5-11)

Ci sembra spesso di essere ormai alle soglie della fine del mondo. Basta accendere un telegiornale per rendersi conto che tutto è così tremendamente precario: la pace, il clima, la crisi. Le nostre cronache sono piene di tragedia, e persino le buone notizie sbiadiscono davanti a fatti terrificanti che accadono ogni giorno. È proprio a questa “sensazione di fine” che il vangelo di oggi parla: “”Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. (…)Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine”. (…) “Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo”. Il mondo è questa mescolanza di buio e di luce, ma si sa che il buio fa più rumore della luce. Il dolore ha argomenti più convincenti del bene. Un telegiornale non camperebbe a lungo se desse solo buone notizie. Diventerebbe un Vangelo, e a noi piacciono le cronache nere, mica le buone notizie. Ecco perché siamo più propensi a leggere i titoli di un quotidiano che una pagina del Vangelo ogni giorno. Ma è il Vangelo che ci ricorda chi siamo veramente, i giornali al massimo ci ricordano cosa siamo diventati. E’ la memoria di chi siamo veramente che ci salva. ‪

#‎dalvangelodioggi‬

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