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Papa Francesco: se Giuda sul suo cammino avesse incontrato la Vergine…

JUDAS

Mazur-catholicnews.org.uk-(CC BY-NC-SA 2.0)

Ary Waldir Ramos Díaz - Aleteia Spagnolo - pubblicato il 24/11/17

Il Pontefice ricorda un episodio molto umano nella Passione di Cristo

Papa Francesco ha riflettuto sulla preghiera cristiana del Padre Nostro nell’omonima trasmissione televisiva del canale cattolico TV2000, e ora le sue parole sono diventate un libro pubblicato da Rizzoli. Il Corriere della Sera, nell’edizione di giovedì 23 novembre, ne ha pubblicata un’anticipazione.

Il Papa ha condiviso il suo pensiero sul vero senso della vergogna, concentrandosi sul destino di tre personaggi biblici coinvolti nella Passione di Cristo: Pietro, l’apostolo che ha rinnegato Gesù per tre volte e piange “amaramente”; il buon ladrone, che si vergogna di essere stato crocifisso accanto a un innocente, e Giuda, l’apostolo che ha tradito Gesù.

La terza vergogna, “quella che mi commuove di più, è quella di Giuda”, ha affermato il Pontefice riferendosi al discepolo che ha venduto il suo maestro ai potenti dell’epoca per trenta monete d’argento ed è considerato il più controverso dei dodici.

“Giuda è un personaggio difficile da capire, ci sono state tante interpretazioni della sua personalità. Alla fine, però, quando vede cosa ha fatto, va dai ‘giusti’, dai sacerdoti: ‘Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente’. Quelli gli rispondono: ‘Che ci riguarda? Veditela tu’ (Matteo 27, 3-10). Così lui se ne va con la colpa che lo soffoca”.

Il Pontefice propone al lettore un destino diverso per Giuda: “Forse se avesse trovato la Madonna le cose sarebbero cambiate, ma il poveretto se ne va, non trova una via d’uscita e si impicca”.

“Ma c’è una cosa che mi fa pensare che la storia di Giuda non finisca lì… Magari qualcuno penserà: ‘Questo Papa è un eretico’. Invece no! Andate a vedere un capitello medievale nella basilica di Santa Maria Maddalena a Vézelay, in Borgogna”, ha detto.

Il Successore di Pietro ha ricordato che gli uomini del Medioevo insegnavano il Vangelo attraverso sculture e dipinti: “In quel capitello, da una parte c’è Giuda impiccato, ma dall’altra c’è il Buon Pastore che se lo carica sulle spalle e lo porta via con sé”.

Il Papa ha rivelato di tenere la fotografia del capitello, concepito in due parti, sulla sua scrivania perché lo aiuta a “meditare”. “Sulle labbra del Buon Pastore c’è un accenno di sorriso non dico ironico, ma un po’ complice”, ha descritto.

“Ci sono tanti modi di vergognarsi; la disperazione è uno, ma dobbiamo cercare di aiutare i disperati affinché trovino la vera strada della vergogna, e non percorrano quella che finisce con Giuda”.

“Questi tre personaggi della Passione di Gesù mi aiutano tanto. La vergogna è una grazia”, ha detto il Pontefice.

Francesco ha infine messo in guardia contro le seduzioni del male menzionando il passo del Padre Nostro che dice “E non ci indurre in tentazione”, e ha affermato che il male è una persona, Satana, che è anche “molto furba”.

“Il Signore ci dice che quando viene scacciato se ne va, ma dopo un certo tempo, quando uno è distratto, magari dopo alcuni anni, torna peggiore di prima”.

“Lui non entra con invadenza in casa. No, Satana è molto educato, bussa alla porta, suona, entra con le sue tipiche seduzioni e i suoi compagni”.

Il Papa ha quindi invitato a cercare la saggezza divina per avere il buonsenso e discernere per non cadere in preda alle menzogne di Satana. “Se incominci a dialogare con lui sei perduto”.

Gesù non ha mai permesso un dialogo con Satana, neanche nel deserto, prendendo invece le distanze. Satana “è più intelligente di noi, e ti rovescia, ti fa girare la testa e alla fine sei perduto”. Con il male, ha sottolineato il Papa, non si scende a patti.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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