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Da dove deriva la definizione “luna di miele”?

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Shutterstock / Jack Frog

Adriana Bello - pubblicato il 24/11/17

Una storia che non è stata sempre dolce

Partire dopo le nozze è praticamente una tradizione. Alcune coppie chiedono ai familiari come regalo di contribuire a pagare parte delle spese del primo viaggio da sposati. È quasi una routine, ma vi siete chiesti da dove derivi questa pratica?

Non c’è un’origine concreta ed è un concetto che si è evoluto molto col passare degli anni, e quindi mi è sembrato interessante raccontarvi le diverse storie relative alla luna di miele.

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Shutterstock / Santorini

Un mese di vino

I primi riferimenti risalgono al V secolo, quando varie civiltà prendevano le fasi della luna come calendario. I fidanzati dovevano bere il “mead” (una bevanda alcolica a base di miele) nella prima luna come coppia, visto che aveva presunte proprietà afrodisiache e questo poteva aiutare a concepire il primo bambino.

In base a ogni cultura, i dettagli potevano cambiare. Nel caso della cultura babilonese, ad esempio, il padre della sposa doveva dare al genero birra al miele durante un intero ciclo lunare dopo la cerimonia, mentre nell’antica Roma era la madre che nel primo mese lasciava miele tutte le sere nella stanza degli sposi per dar loro energia per poter concepire.

Poeti inglesi

I letterati britannici usarono la definizione “luna di miele” a metà del XVI secolo in vari poemi, ma intendendo non un viaggio, quanto un modo (un po’ pessimista) per descrivere quel breve periodo di tempo successivo al matrimonio in cui i neosposi vedevano tutto bello e dolce, ma come la luna poteva cambiare e la relazione poteva diventare distante, fredda e misteriosa.

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Shutterstock / Sergey Causelove

Sequestro?

Presso alcuni popoli (soprattutto nordici e asiatici), la coppia fuggiva e non realizzava una cerimonia formale. Ciò accadeva soprattutto nelle classi meno elevate, perché così lo sposo evitava di pagare la dote. Ovviamente bisognava evitare a tutti i costi di essere scoperti, perché allora il padre della sposa avrebbe potuto esigere il ritorno a casa della figlia e una compensazione, e allora in genere i due tornavano quando lei era già incinta per ufficializzare la relazione come marito e moglie ed evitare qualsiasi annullamento.

Una questione di famiglia

Durante il XIX secolo in Gran Bretagna la luna di miele non era uno spazio intimo della coppia, ma il viaggio che compivano gli sposi per far visita a tutti i familiari e gli amici stretti che per qualche ragione non erano riusciti ad assistere alla cerimonia. Forse non era la cosa più divertente per i neosposi, ma ha fatto sì che “luna di miele” diventasse sinonimo di viaggio e si trasformasse in quello che è oggi.

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Shutterstock / NadyaEugene

Attualmente

Forse fino a un paio d’anni fa la luna di miele era sinonimo di vacanze di lusso, ma al giorno d’oggi le coppie hanno reinventato il concetto e ci sono nuove tendenze molto interessanti: un viaggio di benessere in centro di salute con molte attività all’aria aperta e rilassanti, affittare un’auto e partire all’avventura o fare una luna di miele con volontariato – la mia preferita, in genere in Africa e durante la quale oltre che godersi gli splendidi paesaggi naturali si può collaborare con il partner dove c’è bisogno di aiuto.

Per noi cattolici, la definizione “luna di miele” ha anche un altro significato speciale, visto che oltre a significare dolcezza il miele, essendo un alimento incorruttibile, si riferisce a un’unione che dura per sempre.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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