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Niente più “madre” e “padre” nelle scuole cattoliche inglesi

Primary school

Philippe Lissac / Godong

Lucandrea Massaro - Aleteia Italia - pubblicato il 24/11/17

Al loro posto un più generico e neutro "parent" cioè "genitore"

La Conferenza episcopale inglese, tramite il suo Servizio di educazione cattolica, organismo che sovraintende alle scuole cattoliche di Inghilterra e Galles, ha deciso – dopo essere stata portata in giudizio da un genitore – di rimuovere la distinzione di “padre” e “madre” dai suoi moduli di iscrizione e dunque dal proprio apparato burocratico interno al fine di “non discriminare” nessuno.

Tutto nasce, come nei migliori templi social, da una segnalazione di un utente: l’Office of the Schools Adjudicator (Osa, l’organo di governo che si occupa di politiche di ammissione nelle scuole) ha infatti accolto l’accorato reclamo di un genitore che voleva iscrivere i figli alla scuola elementare cattolica di Holy Ghost a Wandsworth, sud-ovest della città: la modulistica dell’istituto viola le norme di ammissione, discrimina i gay, i separati, i genitori acquisiti, è stata la sua tesi. Tutto per colpa di quelle informazioni che in un primo incartamento vengono richieste sia per mamma che papà e in un incartamento supplementare per un solo “genitore” o per il tutore.

«In assenza di chiarimenti del termine “genitore” – spiega il giudice Peter Goringe – l’uso delle parole “madre” e “padre” potrebbe, come suggerisce la persona che ha sporto denuncia, implicare una limitazione della sua definizione da parte della scuola». In altre parole, se usi madre e padre in un modulo non puoi usare genitore in un altro, dando per scontato che tu per genitore intenda solo madre e padre, e chi li sente poi tutti quei genitori gay, accoppiati, single, adottivi, separati che vogliono mandare i figli nelle scuole cattoliche del Regno e si sentono discriminati da un modulo ancor prima di averceli mandati? (Tempi, 17 novembre)

Il Servizio si sta impegnando ad unificare e uniformare i moduli (e mai parola fu più calzante…) in accordo con le diocesi e con l’OSA, l’Office of the Schools Adjudicator, che è la sua controparte statale. Nuova vittoria della burocrazia e del politicamente corretto? Così pare…

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