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La sorella di Sharon Tate sulla morte di Charles Manson: “Ho pregato per la sua anima”

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Zelda Caldwell - pubblicato il 22/11/17

Il serial killer è morto domenica per cause naturali

Quasi 48 anni fa, Sharon Tate venne uccisa brutalmente nella sua casa di Los Angeles dai membri di una setta che agivano seguendo le istruzioni di Charles Manson.

Condannato per omicidio per la morte della Tate e di altre sei persone, Manson è morto in prigione domenica per cause naturali.

Debra Tate, dopo aver ricevuto la notizia della morte di Manson da un funzionario del carcere, ha detto alla rivista People: “Ho detto una preghiera per la sua anima”.

La Tate, la cui sorella Sharon era all’ottavo mese e mezzo di gravidanza quando i membri della “Famiglia Manson” uccisero lei, il suo bambino e tre suoi amici, ha detto nel 2009 di aver pregato per l’anima di tutti i killer condannati.

“Il crocifisso che ho in camera da letto ha ancora i fiori che ho deposto ai piedi di Gesù quando [l’omicida condannata] Susan è morta”, ha detto. “Ho pianto e ho chiesto il perdono per la sua anima, e farò lo stesso quando morirà Charlie”.

La Tate prega per l’anima degli assassini della sorella ma non crede che riusciranno mai a uscire di prigione.

“Sono sociopatici”, ha detto a People. “Non sono meno violenti di quanto non fossero anni fa”.

Uno degli assassini condannati, Leslie Van Houten, ha ottenuto la libertà condizionata lo scorso anno, ma il governatore della California, Jerry Brown, ha respinto la richiesta di rilascio. Il suo caso è stato riproposto e la richiesta di libertà condizionata potrebbe essere nuovamente bloccata.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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