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Quando la meditazione scivola nel chiacchiericcio mentale

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Paffy / Shutterstock

Katrina Fernandez - pubblicato il 16/11/17

Rimanere concentrati non è facile per la maggior parte di noi, ma questi suggerimenti pratici possono essere d'aiuto

Katrina,

il mio problema particolare con la preghiera è mantenere la concentrazione. La mia mente vaga costantemente. Mi imbarazza ammetterlo, ma penso che la mia mente inizi a vagare perché trovo la preghiera noiosa. Sembra che non riesca a restare concentrata, e non appena mi siedo a pregare il mio cervello vaga ovunque. Inizio a pensare a cosa ho visto in televisione, alle cose che bisogna fare in casa… fondamentalmente a un milione di altre cose rispetto a quello su cui dovrei concentrarmi. Hai una cura per il fatto di essere distratta?

BD dal Minnesota
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Cara BD,

molti anni fa ho partecipato a un ritiro in cui si doveva fare silenzio, e la cosa più difficile non è stata non parlare, ma la tranquillità dell’ambiente in sé. È stato allora che ho capito che ero diventata dipendente da distrazioni continue, permettendo loro di dominare la mia giornata. Non ho mai imparato a starmene solo seduta tranquilla, e quindi quando mi costringevo a stare in silenzio le mie meditazioni erano molto simili a quelle che hai descritto tu – ovunque.

La preghiera ha bisogno di pratica. È un esercizio mentale che richiede un allenamento quotidiano prima di vedere i risultati. Sorprendentemente, anche stare in silenzio richiede molta pratica per tante persone. Può essere stressante essere lasciati a lungo da soli con i propri pensieri, perché ci siamo abituati a stimoli continui – e a “fare” piuttosto che semplicemente a “essere”.

Crescendo diventa un po’ più semplice – Dio ci rallenta intenzionalmente con l’età –, ma ci sono delle cose che puoi fare per aiutarti a rilassare la tua mente irrequieta e a pregare in modo più significativo.

Limita le tue interazioni con la tecnologia

A meno che tu non sia un medico con reperibilità, non c’è motivo per dover essere raggiungibile h 24. Metti il telefono da qualche parte della casa in cui riesci a sentirlo se suona, ma non tenerlo addosso. Elimina tutte le notifiche tranne quelle dei messaggi di testo. Non c’è bisogno che di sentire un trillo per ogni e-mail o aggiornamento dei social media. Se usi il telefono come sveglia la mattina, compra una sveglia vera e propria e inizia a tenere il cellulare in una stanza che non sia quella da letto. In questo modo non sarai tentata di guardarlo prima di andare a dormire, quando sai che faresti meglio a meditare sulla tua giornata e a parlare con Dio.

Afferrarlo non sarà poi la tua prima azione al mattino, quando sarebbe meglio offrire la propria giornata (o dire semplicemente “Buongiorno, Signore, grazie per questa giornata. Aiutami ad agire in modo corretto, forse essendo anche una benedizione per gli altri attraverso di Te”).

Permettiti di annoiarti

Una delle cose che ho notato è che come società non possiamo essere annoiati, neanche per un minuto. Non possiamo fare la fila per un caffè né star fermi a un semaforo senza distrarci con il cellulare. Annoiarsi, però, non è una cosa negativa da evitare a ogni costo. I momenti di noia nella nostra routine quotidiana possono infatti aiutarci a crescere nella pazienza.

Cerca di creare momenti intenzionali nella tua giornata in cui permetterti di annoiarti, per perdere l’abitudine a distrazioni e stimoli continui. Un’amica di recente mi ha confidato di aver dimenticato di portare con sé il suo e-book quando era andata a farsi le unghie. “Non avevo niente da leggere. Mi sono annoiata talmente che ho finito per recitare il Rosario”.

Esercitati a concentrarti

Puoi allenare il tuo cervello a concentrarsi. L’arte è un hobby eccellente a questo scopo, perché ti costringe a concentrarti sui dettagli. Disegnare, dipingere, cucire, perfino ascoltare brani di musica classica sono tutti modi per rafforzare la nostra capacità di concentrazione. Anche puzzle, parole crociate e altri giochi di questo tipo fanno concentrare il cervello su una cosa alla volta. Un cervello allenato può far concentrare meglio sulla preghiera.

Abbracciate i vostri pensieri distratti

Sapendo di essere distratta, ho imparato vari metodi per far fronte alla questione. Tra i miei preferiti c’è lo “studio” di un’icona o di un’opera d’arte religiosa costringendomi a concentrarmi sui minimi dettagli – meditando su come uno scultore abbia posizionato una mano, o considerando perché qualcosa è stato messo in ombra. Chiedo a Dio di donarmi l’intuizione; prego per l’artista, o per le altre persone che siedono come me davanti a quell’opera. L’arte religiosa, soprattutto l’iconografia, è in genere piena di simbolismo, qualcosa di simile a leggere un testo. La preghiera deriva in modo molto naturale dal “leggere” ciò che state vedendo.

Parlando di lettura, leggere è una cura eccellente per la sindrome della mente vagante. Se non riesco a stare in silenzio in stato contemplativo, in genere ricorro alla lettura di un libro di preghiera o della Bibbia. A volte prendo le cuffiette e ascolto un canto o degli inni senza far nulla.

Se devi, muoviti

Alcune persone non riescono a stare sedute in silenzio, ma chi l’ha detto che bisogna pregare solo seduti o inginocchiati? Nessuno! Se per voi è meglio, alzatevi e muovetevi. Potete pregare mentre passate l’aspirapolvere o mentre cambiate l’olio alla macchina. Pregate mentre lavate i piatti, mentre fate esercizio o nel tragitto verso il posto di lavoro. Pregate mentre andate in bicicletta o portate a spasso il cane. Qualsiasi cosa facciate, se pregate troverete qualcosa di cui meravigliarvi e per cui rendere grazie a Dio.

Alla fin fine, il modo migliore per affrontare una mente che vaga è semplicemente rassegnarsi. Quando vi viene in mente una persona o una situazione particolare mentre state cercando di pregare, non ritenetevi un fallimento e non sentitevi sconfitti. Anziché definirla una distrazione, pensatela come un avvertimento dello Spirito Santo – un’esortazione a pregare in quel momento proprio per quella persona o per quella situazione. Offrite una preghiera, ringraziate lo Spirito Santo per il fatto di usarvi in quel modo e poi tornate a concentrarvi sulla preghiera. In tutto questo non c’è alcun segno di sconfitta.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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