Quante volte la tua tenerezza ha traboccato quando cadevo tra le tue braccia?di Norberto Alcover, S.J.
L’esperienza umana più profonda è quella dell’amore.
Supera tutte perché è la più decisiva,
la più autentica e la più profonda.
Nell’universo dell’amore, Signore,
appare il tuo perdono come amore che supera tutto,
perché vede più lontano di tutti e di tutto.
La tua Parola è il cantico a questo perdono
e la parabola del figliol prodigo è la sua pienezza.
Ora sono io quel figliol prodigo del Vangelo,
sono io che riconosco di essere fuggito dalla tua casa,
sono io ad aver sperimentato la tua frustrazione,
sono io quello angosciato dalla fame di paternità.
E dico che tornerò, e dico di sì,
torno a Te consapevole dell’urgenza del cammino
e della facilità di percorrerlo perché alla fine
incontro Te, mio Dio del Perdono e dell’Amore.
Quante volte mi hai abbracciato quando tornavo a Te?
Quante volte mi hai baciato quando mi avvicinavo a Te?
Quante volte la tua tenerezza ha traboccato quando cadevo tra le tue braccia?
Nel più profondo del peccato
scopro sempre la maggiore profondità del tuo perdono che è amore,
di un amore che diventa perdono.
Prendimi quindi tra le tue braccia di Padre,
vestimi con l’abito della tua Grazia che è Gesù Cristo sempre vivo
e prepara il banchetto dell’Eucaristia
perché mangi e beva perdono, salvezza e Amore.
Sono stanco di fughe vergognose,
voglio recuperare l’esperienza della tua persona,
della tua vicinanza, del tuo modo di vita.
Sapendo che se tu mi perdoni
io dovrò perdonare gli altri,
confidando nel fatto che non mi respingi.
Accetto il tuo perdono senza misura: settanta volte sette
e con tutta la gioia del mio cuore.
Padre mio che sei nella Gloria,
grazie perché sei per me il padre che ama il figliol prodigo.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]