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L’affascinante descrizione del Purgatorio di J.R.R. Tolkien

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PD / Dublin Review

Philip Kosloski - pubblicato il 07/11/17

In Leaf by Niggle, Tolkien narra il viaggio di un uomo nell'aldilà

L’autore J.R.R. Tolkien ha detto che il suo Il Signore degli Anelli “è fondamentalmente un’opera religiosa e cattolica; all’inizio non ne ero consapevole, lo sono diventato durante la correzione”. Potrebbe essere vero, ma c’è una breve storia scritta da lui che supera anche il suo capolavoro a livello di simbolismo cattolico.

La storia

Si intitola Leaf by Niggle, e segue “un piccolo uomo di nome Niggle che ha dovuto compiere un lungo viaggio”. All’inizio della storia viene presentato come un artista amatoriale che continua ad essere interrotto dal suo vicino, il signor Parish.

Nonostante sia infastidito da Parish, Niggle lo aiuta in tutto ciò di cui ha bisogno. Un giorno Niggle si ammala. Presto gli fa visita l’“Ispettore delle Case”, un uomo misterioso che dice a Niggle che il suo “viaggio” deve iniziare.

Niggle viene portato in una stazione ferroviaria, e in seguito si sveglia in una struttura sanitaria in cui i medici gli somministrano una medicina amara ordinandogli di lavorare “scavando, eseguendo lavori di falegnameria e dipingendo delle tavole di un unico colore”. All’inizio Niggle oppone resistenza a quel lavoro monotono, ma poi lo abbraccia, desideroso di offrire il proprio contributo in qualsiasi cosa gli venga affidata.

Ciò porta a una commissione d’inchiesta, in cui Niggle sente due “voci” parlare di lui e del suo destino. Una voce è “severa”, l’altra “gentile”. Dopo una lunga conversazione viene emesso un verdetto. Niggle è portato in un campo aperto e da lontano vede le montagne. Lì incontra di nuovo il signor Parish e i due si riconciliano.

Presto i due vedono “un uomo, che sembrava un pastore. Camminava verso di loro lungo i pendii erbosi che conducevano sulle montagne. ‘Volete una guida?’, chiese. ‘Volete andare avanti?’”. Ovviamente Niggle segue il pastore nel nuovo territorio al di là delle montagne.

Descrizione unica del Purgatorio

In Leaf by Niggle ci sono vari livelli, ma è chiaro che Tolkien stava riferendo una visione unica del Purgatorio. L’autore ha menzionato brevemente questo aspetto della sua storia in una lettera, dicendo: “Ho provato a mostrare in modo allegorico come [il subcreato] potesse essere in qualche modo assorbito nella Creazione nella mia storia Leaf by Niggle”.

Fondamentalmente, Niggle non era perfetto sulla terra, ma per via della sua carità nei confronti del signor Parish viene portato a una sorta di Purgatorio nell’aldilà. Lì, nell’“infermeria”, Niggle viene purificato dalle sue imperfezioni svolgendo i lavori che sulla Terra aborriva.

Poi viene visitato da due voci, spesso paragonate alla “Giustizia” e alla “Misericordia”. Agli occhi di Dio veniamo tutti guardati con questa doppia lente, e come ha indicato Papa Francesco durante un’udienza generale “è proprio la misericordia di Dio che porta a compimento la vera giustizia”.

Alla fine, Niggle passa dai dolori del Purgatorio a una terra ai confini del Paradiso, dove incontra “il pastore”, che lo invita in un paese che è (per usare le parole di C.S. Lewis) “al di sopra e oltre”. La sua anima finalmente riposa, e Niggle trova la realizzazione di tutte le sue speranze e dei suoi sogni.

È una splendida storia, che offre un approccio nuovo al Purgatorio bellissimo da leggere e fonte di grande ispirazione. La storia presenta una visione consolatrice dell’aldilà, per incoraggiarci a pensare che Dio ha in serbo qualcosa di splendido per noi, anche se prima di raggiungerlo dobbiamo essere purificati.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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