separateurCreated with Sketch.

L’ironia di Giacomo Poretti: Papa Francesco finirà in una casa di riposo!

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Gelsomino Del Guercio - Aleteia Italia - pubblicato il 03/11/17
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

I richiami rivoluzionari sull’economia del “temuto” pontefice scatenano la reazione del popolare comico del Trio “Aldo, Giovanni e Giacomo”…

Nel suo videomessaggio alla Settimana Sociale dei cattolici Papa Francesco ha trattato il tema del lavoro. «Qualcuno potrebbe sobbalzare: ma il Papa pretende di sapere anche di economia?».

Parte da qui Giacomo Poretti, il popolare comico, che in un intervento su Avvenire (1 novembre) si è schierato con il “rivoluzionario” Francesco. Giacomo lo paragona ad un ciclista, capace di “restare in sella” e destreggiarsi su temi economici che in teoria sarebbero ben lontani da «teologia, catechismo e tutte quelle robe lì dei preti».

«A volte – scrive Giacomo – io temo per la sorte di Francesco e prego per lui; delle volte mi immagino che una commissione di Psichiatri, vanno lì a Santa Marta con la scusa di portarlo a fare un giro, e lui, lo sappiamo, non si nega a nessuno, lo portino in qualche Casa di riposo e lo lascino li. A meno che lui, Francesco, non accetti l’invito e dica “Si però andiamo in bicicletta…”».

“ARMI  E DECADIMENTO CEREBRALE”

Giacomo prende in rassegna alcuni passaggi dell’intervento del papa ed espone il presunto pensiero degli esegeti di economia, che immagina “scandalizzati” dall’intervento di Bergoglio.

Papa Francesco:

«Senza lavoro non c’è dignità. Ma non tutti i lavori sono “lavori degni”. Ci sono lavori che umiliano la dignità delle persone, quelli che nutrono le guerre con la costruzione delle armi, che svendono il valore del corpo con il traffico della prostituzione e che sfruttano i minori».

Giacomo:

«Già a questa prima affermazione scopriamo di essere di fronte a una proposta scandalosa, dove tutti pensiamo che certo sarebbe bellissimo non costruire più armi eccetera eccetera, ma in fondo è una di quelle frasi che lasciamo dire alla nonna con il decadimento cerebrale o ai pacifisti sedicenni, ma la realtà, la realtà quella vera, trova mille ragioni per convincerci che un’arma alla fin fine, da qualche parte, difende pur sempre noi stessi. Da chi? Beh, ma c’è sempre qualcuno che non ci guarda con simpatia, quindi meglio tenersi pronti, e se non vogliamo farlo direttamente noi, esistono pur sempre dei lavori che si occupano della nostra sicurezza che necessariamente devono far uso delle armi. Bello, questo concetto della pace e della fraternità, ma forse è più convenienti essere realisti».



Leggi anche:
Testimonianze di Fede: Giacomo Poretti

“LAVORO PRECARIO  E TEOLOGIA”

Papa Francesco è intervenuto anche sul tema della precarietà. Con toni che secondo Giacomo farebbero sobbalzare ogni amministratore delegato!

Papa Francesco:

«Il lavoro precario è una ferita aperta per molti lavoratori (…). Precarietà totale: questo è immorale! Questo uccide! Uccide la dignità, uccide la salute, uccide la famiglia, uccide la società. Lavoro in nero e lavoro precario uccidono».

Giacomo:

«Temo che qualcuno udendo questa dichiarazione di Francesco possa sobbalzare e pensare: ma il Papa oltre a parlare di quella menata lì della teologia, della storia dei santi e delle virtù cardinali, pretende di sapere anche di economia? Ma cosa ne sa un Papa di necessità di ristrutturazione aziendale, di “core business”, di necessità di trasferire le competenze altrove, della urgente necessità di tagliare gli aspetti improduttivi della filiera, cosa ne sa il Papa di bilanci, cosa ne sa il Papa di risultati economici, di dividendi, del dovere di porsi nelle logica delle sfide globali».



Leggi anche:
Giacomo Poretti: Il primo ricordo. Forse la vita non è così male

LO SCANDALO DELLA DIGNITA’!

Lo “scandalo” di Francesco, prosegue Giacomo, diventa sempre più “scandaloso” quando si parla…niente di meno…che di “tutela del lavoratore”!

Papa Francesco:

«Il sistema economico mira ai consumi, senza preoccuparsi della dignità del lavoro e delle tutela dell’ambiente. Ma così è come andare su una bicicletta con la ruota sgonfia: è pericoloso! La dignità e le tutele sono mortificate quando il lavoratore è considerato una riga di costo del bilancio, quando il grido degli scartati viene ignorato».

Giacomo:

«A parte che oltre ad aver studiato teologia, catechismo e tutte quelle robe lì dei preti, Francesco deve aver studiato anche da ciclista, perché mica tutti sanno che se vai con le gomme sgonfie rischi di cadere; mi piacerebbe vedere uno di quei Si E Fo lì a cambiare una gomma della bicicletta: se gli dai quel compito lì rischiano la cassa integrazione o il licenziamento in tronco!».