So che qualcosa è diventato un dio quando di fronte ad esso non so cambiare i piani
Oggi Gesù mi parla del comandamento principale: amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo comandamento è il primo e quello principale.
In primo luogo l’amore per Dio. Ma non un amore qualsiasi. È un amore che mi consuma interamente. Tutto il mio cuore, tutta la mia anima, tutto il mio essere. Tutto ciò che sono. Un amore integrato.
Quanto sono lontano dal raggiungerlo! Mi sento così piccolo! Voglio amare così Dio, ma non lo faccio. Ho messo al suo posto altri dèi, che perseguo con maggiore impegno. Li posso toccare, hanno occhi e volto. Sono dèi di carne, di pietra, d’oro.
Faccio una lista di questi dèi che amo, a cui do il mio “Sì” ogni mattina. Ai quali mi offro anima e corpo. Sono il denaro, la fama, il rispetto degli uomini, l’onore della vittoria, la gloria, il riconoscimento del mondo, lo sport, il lavoro, il divertimento, i giochi, il piacere, il cellulare, la lettura…
Una lunga lista di dèi che amo e servo. Molti di questi mi fanno bene, rallegrano la mia anima. Diventano dei tiranni quando mi schiavizzano, quando cedo sempre di fronte alle loro esigenze e non metto loro un freno. Sono al di sopra di tutto il resto. Sono la mia priorità assoluta.
So che qualcosa è diventato un dio quando di fronte ad esso non so cambiare i progetti. Cedo sempre alle sue insinuazioni. Cado, mi sento debole. Rimando tutto quando si tratta di raggiungerlo.
Dov’è Dio quando viene messo da parte da questi dèi di carne? A Dio interessa tutto ciò che è mio. Mi ama con tutti i miei dèi piccoli e a volte meschini. Ma io investo il mio tempo in questi dèi e non ho tempo per Dio.
Dico che sogno di stare da solo con Dio, di amarlo completamente, ma poi non ho mai tempo per quell’amore sincero, e riservo il tempo migliore ad altre cose che sulla carta mi interessano meno e non sono prioritarie. Sembra il mondo al contrario. Faccio quello che non desidero.
E ripeto con forza le parole del salmo: Ti amo, Signore, Tu sei la mia forza. Ma non sono sincero. Seguo altri dèi. Sono le contraddizioni della mia anima. Parlo molto del silenzio, ma non ce l’ho. Sono pieno di rumori.
Ho chiara una verità: più grande è il tuo silenzio interiore, più profondamente Dio lavorerà con te senza che tu te ne renda conto. Quando riuscirò a fare silenzio nella mia anima Dio potrà entrare. Ma ho tanti rumori! Mi costa il silenzio interiore. Mi costa tacere e ascoltare.
Desidero quel riposo in Dio che non possiedo. Nella preghiera perfetta è lo Spirito Santo che prega in te. Voglio che Dio preghi in me. È molto lontano da me l’amore per Dio con tutto il mio essere, quell’amore esclusivo in cui Dio mi modella e prega in me. Non lo raggiungo.