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Ex trader ateo, incontra Dio nel viso dei poveri

CHRIS ARNADE

Bryan Jones CC BY NC-ND 2.0

Isabelle Cousturie - pubblicato il 02/11/17

Scoprite la storia di Chris Arnade, trader americano divenuto fotografo dei paria del Bronx e incappato nella gioia del Vangelo dopo vent’anni di “freddezza emotiva”.

Dopo un dottorato in fisica alla John Hopkins University, Chris Arnade ha lavorato per vent’anni come trader per una banca di investimenti a New York. Nel 2012, sentendo la propria esistenza svuotata di ogni sostanza, ha deciso di abbandonare il proprio mestiere per dedicarsi alla fotografia. Aspirava a ritrovare i valori che erano i suoi ma che aveva dimenticato, come se fosse stato anestetizzato. Senza quasi rendersene conto, dal cuore del capitalismo di Wall Street entrò a poco a poco in un mondo parallelo – quello dei senzatetto, dei tossici, delle prostitute del Bronx – tra le quali troverà la sete di Dio e il rispetto per la dignità della vita di ciascuno.

Alla ricerca di Dio

Fotografare queste persone, stare a contatto con loro, condividere le loro difficoltà giorno dopo giorno e gli sforzi per la sopravvivenza, tutto questo ha trasformato Chris, ateo, in una persona alla ricerca di Dio. Una cosa, in particolare, lo intrigava: molti portavano al collo “il più povero dei poveri”, Gesù. E li rappresenta in tante foto con la croce del suo sacrificio… che è pure la loro (nudità, povertà, abbandono). Hanno spesso un rosario a portata di mano per affrontare i momenti più oscuri. E non è raro trovare, nelle nicchie dove si appartano i consumatori di crack, una bibbia aperta.

Al Guardian Chris spiega, in uno degli articoli che accompagnano le sue foto:

Siamo tutti peccatori e in cammino, ma questo loro lo vivono in modo viscerale, le persone di successo no. Il loro amor proprio, l’alta considerazione che hanno di sé, la loro freddezza emotiva ha anestetizzato la percezione della loro fallibilità.

Tutte queste foto Chris le fa circolare sui social network e in diversi media americani.


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La gioia del Vangelo

Si può dire che Chris Arnade sia caduto nella “gioia del Vangelo”, che riempie il cuore e la vita di quelli che incontrano Gesù. Si è «liberato della tristezza, del vuoto interiore, dell’isolamento», dice egli stesso. È tutto qua il senso della rinnovata spinta evangelizzatrice, alla quale Papa Francesco invita nella prima esortazione apostolica, Evangelii gaudium, sull’annuncio del Vangelo nel mondo di oggi. Un testo che del resto non è scappato al nostro “convertito”, e che anzi egli ha commentato subito dopo la sua uscita, alla fine del 2013, invitando tutti e ciascuno a leggerlo e a ispirarvisi.

Lui, il trader di Wall Street divenuto fotografo reporter nel Bronx può testimoniare tutti i giorni la forza ispiratrice di questo testo, che mette in evidenza le disparità sociali e l’esclusione attraverso il mondo. Lui, il ricco trader, sa che la cultura del benessere è un potente “anestetico”, che con questa esortazione apostolica il Papa non vuole giocare al piccolo economista, bensì allertare la società su quanto rischia di demolirla, dissolverla, disumanizzarla.

Omaggio al Papa-profeta

Un Papa «whistleblower for the poor» – letteralmente “lanciatore di allarmi per i poveri” – questo è il titolo dell’articolo comparso nel Guardian dopo la proclamazione del Papa “uomo dell’anno” dal Time Magazine. Chris ringrazia il media americano di averlo compreso e cita la frase – proprio quella che fu criticata e che lui, da parte sua, trova perfettamente appropriata – contro quanti «ancora difendono le teorie della “ricaduta favorevole”, lasciando intendere che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesca a produrre in sé una più grande equità e inclusione sociale nel mondo».

Quest’opinione denunciata dal Santo Padre – e Chris la fa sua –

non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia grossolana e ingenua nella bontà di quanti detengono il potere economico e nei sacri meccanismi del sistema economico dominante. Allo stesso tempo, gli esclusi continuano ad aspettare.

È esattamente questo – prosegue Chris –: a Wall Street

è impossibile fare soldi se ci si comincia a domandare come si fa, chi si sta ferendo, chi resta indietro.

Tutto ciò per una semplice esigenza di redditività finanziaria o di un mercato senza controlli, alla faccia della persona umana!

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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