di Andrés Jaromezuk
L’escatologia studia gli eventi che si riferiscono alla fine della storia dell’umanità e alla sua piena consumazione. Questo tipo di conoscenza sulle cose ultime non è futurologia (perché non si tratta di una serie di ipotesi sul futuro dell’uomo dal punto di vista naturale), ma una riflessione sul messaggio di Dio relativo al destino dell’uomo.
Nel contesto di questa realtà che si verificherà alla fine dei tempi, la parusia (seconda venuta di Cristo) è un evento che tutti noi cristiani aspettiamo con ansia. Gesù tornerà a terminare ciò che ha iniziato alla vista di tutti, ma a differenza della prima venuta, limitata al suo popolo, la seconda avverrà davanti a tutto il creato e nello splendore della sua gloria.
Quando si verificherà il ritorno di Cristo? Sappiamo solo che nessuno conosce il giorno e l’ora se non il Padre (Mt 24, 36), ma Gesù ci ha fatto conoscere una serie di segni che lo precederanno, anche se non ci ha detto quanto tempo passerà tra la loro manifestazione e la seconda venuta.
Cristo tornerà e i cristiani autentici non si spaventeranno perché quel giorno si realizzeranno tutte le loro speranze. Il ritorno del Signore implicherà la pienezza definitiva della creazione, una restaurazione totale e un rinnovamento fisico e morale del modo. Ma qual è il nostro atteggiamento di fronte alla parusia? Questa conoscenza che Dio ci ha anticipato sulle “cose ultime” ci invita a fare un esame di coscienza sul nostro rapporto con il mondo e con Cristo. Se smettiamo di vivere il nostro cristianesimo in chiave escatologica, possiamo dimenticare che è essenziale essere preparati. Gesù verrà come il ladro di notte.
Ma quali sono i segni che precederanno la seconda venuta di Cristo?
1. La predicazione del Vangelo in tutto il mondo
Gesù stesso l’ha annunciata ai suoi apostoli dicendo: “Questo vangelo del Regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia data testimonianza a tutti i popoli; e allora verrà la fine” (Mt 24, 14). La predicazione non significa che tutte le genti si convertiranno al cristianesimo, ma che il Vangelo si diffonderà in tutte le regioni del mondo perché tutti gli uomini possano convertirsi a Lui. Al ritorno di Cristo potranno esserci solo amici o nemici, e non ci sarà alcun popolo che potrà dire di non conoscerlo.
2. La conversione del popolo ebraico
Il non riconoscere Gesù come il Messia verrà meno e si alzerà il velo dal popolo ebraico quando sarà entrato nel regno di Cristo il numero completo di pagani (Rm 11, 25). Allora arriveranno gli ultimi, che devono essere i primi. La loro cecità avrà fine e troveranno la strada verso Gesù.
3. L’apostasia della fede
La rinuncia a Cristo non sarà totale e assoluta in tutto il genere umano, visto che la Chiesa non può perire. Forse il modo migliore per comprenderla è che la maggior parte dei popoli e delle Nazioni rinuncerà al cristianesimo trasformando tutta la vita pubblica in contraddizione alla morale e alla fede cristiane. Allo stesso tempo, la vita individuale della maggior parte degli esseri umani si dispiegherà lontana dal Vangelo. Quanti credono nel mondo perseguiteranno coloro che credono in Cristo, per quanto possano essere uniti a loro dal sangue. La persecuzione sarà una manifestazione dei grandi sforzi di Satana per danneggiare l’opera del Signore.
4. La comparsa dell’anticristo
Insieme all’apostasia e alla persecuzione si svelerà il “mistero dell’iniquità” sotto forma di un’impostura religiosa che fornirà agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, uno pseudo-messianesimo in cui l’uomo glorifica se stesso mettendosi al posto di Dio (cfr. CCC, n°675).
Anche se l’anticristo può essere sia una persona individuale che un insieme impersonale di idee, la maggior parte dei teologi lo intende come una persona concreta. Questa persona sarà umana, non un demonio, anche se si sarà consegnata al potere demoniaco. L’anticristo e chi lo propaganda cercheranno di mostrare che Gesù è il più grande nemico dell’umanità e fonderanno una nuova religione naturale che si presenterà come un umanitarismo filantropico e pacifista. Cercheranno di creare un nuovo ordine mondano al margine di Cristo e in violenta opposizione a Lui.
5. Grandi calamità e caos nel mondo
L’anticristo, che prometterà una gloria anticristiana, anziché portare il Paradiso provocherà il caos. Non sarà capace di produrre un ordine ateo al servizio dell’uomo, ma provvederà al suo annichilimento con guerre, fame e morte. A queste disgrazie si uniranno i poteri della natura, di fronte ai quali gli uomini si paralizzeranno perdendo la sicurezza precedente e la convinzione di non aver bisogno di niente. I leader del potere politico, economico, militare e sociale rimarranno indeboliti come i poveri e i piccoli. Nonostante tutto questo, molti di questi uomini temerari si ostineranno nel loro orgoglio. Il mistero del peccato si rivela qui in tutta la sua abissale incomprensibilità, ma i cristiani non temeranno, perché Cristo accompagnerà la Chiesa fino alla fine del mondo.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]