Dialogo in diretta con la Stazione Spaziale Internazionale. Amore, fragilità della Terra, richiamo delle origini. Così Bergoglio ha spronato l'equipaggio
Oggi alle 15 ora di Roma, Papa Francesco si è collegato con la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dall’Aula Paolo VI. Prima di lui solo Benedetto XVI, nel 2011, fece qualcosa di simile.
IL PRECEDENTE DI BENEDETTO XVI
L’equipaggio della missione attualmente in orbita – si tratta della “Expedition 53” – è composto da sei astronauti: tre statunitensi, due russi e un italiano, Paolo Nespoli che in qualche modo ha fatto da cerimoniere perché già presente la volta scorsa con il predecessore di Bergoglio. Come riporta Avvenire, tuttavia, quando toccò a Benedetto XVI il collegamento si svolse in maniera leggermente diversa:
Quello era stato il primo colloquio di un Pontefice con interlocutori nello spazio, a circa 400 chilometri dalla Terra, e si era svolto in una modalità inusuale: era stato infatti Benedetto XVI a rivolgere delle domande, cinque, ed erano stati gli astronauti a rispondere. Nell’ultima domanda tra l’altro, particolarmente intensa, il Papa aveva chiesto proprio a Nespoli, che aveva perso la madre mentre era in orbita, come avesse vissuto quel momento in una situazione di separazione da tutto, ricordandogli che aveva pregato per lui.
Papa Francesco, nel corso della diretta trasmessa da Radio Vaticana (26 ottobre), ha sollecitato gli astronauti a spiegare cosa rappresenti per loro l’amore, la vita nello spazio, la collaborazione durante la missione. Nespoli ha fatto da “traduttore” tra l’equipaggio e Bergoglio.

LA FRAGILITA’ DELLA TERRA
«L’amore è quella capacità di dare la vita per qualcun altro», ha detto il russo Alexander Misurkin . «Bella risposta, senza amore non è possibile dare la vita per qualcun altro», ha replicato il pontefice, che poi ha chiesto come si trovassero nello spazio. L’altro astronauta russo, Sergey Ryazanskiy, ha raccontato di aver seguito «le orme di mio nonno», aggiungendo che lo spazio è un luogo «importante».