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Lettera aperta a Miley Cyrus: “Riprenda in mano il suo destino”

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Silvana De Mari - pubblicato il 23/10/17

Silvana De Mari, già un anno fa, con grande profondità e coraggio decodificava i suoi comportamenti e le faceva un invito accorato a ritrovarsi

(Proprio ora, in seguito allo scandalo degli abusi sessuali a Hollywood, ci pare ancora più opportuna questa lettera, accorata e vera, scritta un anno fa dalla Dott.ssa De Mari a Miley Cyrus. E come lei alle tante popstar e attrici dell’industria dello spettacolo globale. Ora ha cambiato di nuovo look e si presenta con uno stile romantico o country, è vero. Ma sarà un riappropriarsi della sua vera identità o ancora un gioco disperato?)

Miley Ray Cyrus, all’anagrafe Destiny Hope Cyrus.
Wrecking Ball. We can’t stop e altri suoi video, uno più orrido dell’altro. Genitori di ragazzine normali che vedono le loro figlie diventare folli, non sanno che lo devono a lei. Le loro figlie hanno imparato ad adorarla da bambine su Disney Channel, pomeriggio dopo pomeriggio, e ora come un riflesso pavloniano continuano a venirle dietro.
Non amo i nomi d’arte, sono una perdita di identità, lei è Destiny, e quindi userò questo nome.

Gentilissima Destiny,

lei ha recitato Hanna Montana, lei è diventata Hanna Montana, con una perdita di identità grave, già presente nella perdita del suo nome.

Le voci che corrono su Hollywood affermano che sia molto difficile per le persone giovani (e forse non solo per loro) ottenere una parte senza subire pressioni sessuali. Io mi auguro che tutto questo sia falso, e soprattutto che sia falso per quanto riguarda lei, ma il punto fondamentale è che la scelta del personaggio sconosciuto da trasformare in star mondiale è quasi sempre arbitraria.

Sicuramente è arbitraria nel suo caso. Mi perdoni la brutalità, ma lei non ha nulla di più delle altre centinaia di ragazzine che erano in coda per il casting. Lei non è la Callas, lei non è la Fracci, lei non è Elisabeth Taylor. Lei canta e balla come migliaia e migliaia di altre ragazzine. Lei è graziosa, aveva un faccino simpatico, ma non è bellissima. In cambio di cosa hanno scelto lei? Il fatto di essere stata scelta le deve essere pesato come un macigno.

Io sospetto in cambio di qualcosa di terribile, perché l’odio che c’è nei tragici video che lei gira, essendone anche il produttore, l’odio che c’è verso le sue fans, è l’odio che i sommersi hanno per i salvati. 
La sua vita è stata sommersa, la sua vita è stata devastata. Lei non ha potuto avere una vita come tutti gli altri, perché tutti i giorni doveva essere l’altra, Hanna Montana.

Sempre nella speranza che nessuno ci abbia messo le mani sopra, il suo corpo non le apparteneva. Se lei si fosse permessa di mangiare 3 gelati e ingrassare di tre chili, sarebbe stato un affare di stato, lei è stata sotto i riflettori a recitare di essere un’altra. Non è stata solo una recita, è stata una perdita di identità; non appena lei ha potuto, benché ricchissima, anzi grazie al fatto di essere ricchissima, lei ha girato video dove invece, in continuazione, alludeva al sesso vaginale e a quello anale indicando le due cavità con un movimento stereotipato ridicolo che non ha nulla di sensuale (in effetti ricorda l’aerobica), sempre nuda e seminuda, con una infinita serie di inviti al consumo di cannabis, crack, robette sintetiche. Perché le altre devono scansarsi l’inferno se lei ci è finita? E’ questo il senso dei suoi video?
I suoi video esprimono il suo odio per l’umanità, il suo desiderio che siano profanate anche le altre, quelle la cui vita non è stata dannata ad essere Hanna Montana, che l’hanno guardata pomeriggio dopo il pomeriggio adorando il personaggio fittizio in cui lei è stata imprigionata. Non è stata colpa loro. Non sono loro i colpevoli.

Gentilissima Destiny, non voglio leggere un mattino sul giornale la notizia della sua overdose. Lei ha la parola destino nel nome, nel suo vero nome. Riprenda in mano il suo destino: quello di essere un essere umano vero. Denunci tutti quelli che le hanno fatto del male, fermi la macchina infernale perché sta triturando altre persone.

E scopra il piacere: quello vero. Il piacere di sentirsi bene. Il piacere di amare qualcuno che ti ami profondamente.




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Il piacere di portare il proprio nome vero. Il piacere di sorridere, non il sorriso becero stereotipato che le ha stampato sulla faccia, un sorriso talmente assurdo che dà l’impressione che lei abbia un disturbo dissociativo.

Si riprenda in mano il suo destino. Non voglio leggere della sua overdose.

Metterò questa lettera sul blog tradotta in inglese: spero con tutto il cuore che prima o poi lei la legga.

Silvana De Mari

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

Tags:
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