Il commento al Vangelo di oggi di don Luigi Maria EpicocoIn quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». (Luca 12, 13-21)
“Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede”. Ha davvero ragione il Vangelo di oggi a ricordarci questo, perché troppo spesso pensiamo che la nostra vita dipenda dal verbo “avere”. Ma la nostra vita dipende da altri due verbi: il verbo “essere” e il verbo “amare”. Se hai passato la vita a cercare di avere dimenticandoti di essere e di amare allora sappi che hai vissuto una vita da stolto. Perché non c’è nulla di più geniale al mondo che essere se stessi ed amare così come siamo. Il resto finisce, e finisce presto.
#dalvangelodioggi