Sappiamo che sessualità e genitalità non sono la stessa cosa. Sarebbe ridurre la sessualità a un piano animale e usare i genitali solo per avere delle sensazioni
La sessualità va molto al di là delle sensazioni, e quindi per viverla in pienezza e far sì che ci porti alla felicità deve coinvolgere l’amore, l’intelligenza, la volontà e gli affetti.
Perché l’unione sessuale sia piena deve rispettare una doppia finalità: unitiva e procreativa. Questo atto, in cui diventiamo un unico corpo e i nostri spiriti si fondono, deve servirci per unirci di più nell’amore, per crescere in esso come sposi, amanti, amici, compagni di vita e anche per godere del frutto (che non è il fine ultimo) di questa donazione, ovvero il piacere.
Se non stiamo raggiungendo questo fine unitivo, se quando si hanno rapporti intimi non ci si unisce di più, vuol dire che c’è qualcosa su cui lavorare. Forse conviene riflettere sul nostro concetto di sessualità.
Per chiarire un po’ la questione, non si tratta di “Dai, facciamola finita presto”, come dicono molte donne, o di non partecipare a questa donazione, ma di goderne entrambi come il dono d’amore che sia è l’uno per l’altro.
Il nostro corpo è veicolo di espressione dell’anima e di ciò di cui questa è piena. Significa che manifestiamo con tutto il nostro corpo i nostri sentimenti a una persona.
Il nostro corpo parla. Se ci troviamo con qualcuno che amiamo molto non restiamo fermi e non ci limitiamo a un “Ti amo” a parole. Al contrario, corriamo ad abbracciarla, a toccarla, a farle sentire con parole e carezze ciò che proviamo per lei, quello che significa per noi.
Per quanto possiamo scambiarci carezze rispettose, però, l’unico essere di questa vita al quale daremo assolutamente tutto il nostro corpo per amore come espressione della donazione di tutto il nostro essere è l’amore della nostra vita.
Il nostro corpo è un dono condiviso. Con il nostro essere – mente, corpo e spirito – manifestiamo quanto ci amiamo e rinnoviamo le nostre promesse matrimoniali senza bisogno di parole. Rinnoviamo l’intenzione di donarci e accettarci con la libertà, la totalità e la fedeltà che ci siamo promessi il primo giorno.
In questa donazione meravigliosa perdiamo le due persone per diventarne una sola. È uno dei miracoli della sessualità, unirci al punto tale da renderci una persona sola, spiritualmente parlando.
Anche il pudore dei due diventa una cosa sola, tanto che non ci vergogniamo di mostrarci nudi uno di fronte all’altro, perché tra noi non c’è morbosità né lussuria, solo amore. Ciò non vuol dire che non ci sia pudore, ma che proviamo sicurezza nel mostrarci per come siamo perché sappiamo che tra noi esiste un amore incondizionato.
