È il ponte che collega l’uomo al cielo. Provate a dare uno sguardo a questa leggenda raccontata dal vescovo di Milano… è una vera lezione sull’amore di Dio per gli uomini
L’Arcobaleno? E’ nato per volere di Dio. A raccontare questa leggenda sulla creazione del semicerchio formato dai sette colori dell’iride è monsignor Mario Delpini, attuale arcivescovo di Milano in una delle 52 storie di “E la farfalla volò” (Ancora editrice).
Al principio dei giorni, scrive Delpini, un abisso tremendo separava il cielo e la terra, e nessuno poteva salire dalla terra al cielo, né scendere dal cielo sulla terra. Sulla terra gli animali camminavano a quattro zampe, sempre intenti a cercare cibo, ad evitare trappole, sempre a mangiare e mai sazi.
IL SOGNO DELL’UOMO
Ma un giorno sulla terra trascorse un fremito di meraviglia: ecco un essere nuovo camminare sulla terra. Sembrava un animale ma camminava diritto, e nelle notti serene leggeva il cielo stellato con una nostalgia di casa, e si struggeva dell’abisso invalicabile: era nato l’uomo! Cercava il cibo sulla terra, ma sognava di abitare il cielo.
Leggi anche:
Conosci la fiaba de “Il canarino di Gesù?”
IL PROGETTO DEL “PONTE”
Un giorno il Signore che comanda nei cieli decise di porre fine allo struggente desiderio dell’uomo suo amico e progettò un ponte per superare l’abisso, e voleva che fosse il più bel ponte mai visto.
Il Signore che comanda nei cieli pregò le stelle di tessere i loro più splendenti fili dorati, e chiese alle nubi del tramonto di prestargli cerchi violacei di cotone sottile, e alle nuvole del mattino domandò il segreto del loro tenero color di rosa, e prese al cielo della notte una parte del suo mantello blu.
DOVE APPOGGIARLO?
Colse dalle erbe dei prati i più bei verdi e dai papaveri dei campi gli sgargianti petali rossi. Ma quand’ebbe raccolto tutto il materiale il Signore che comanda nei cieli cominciò a preoccuparsi: dove appoggiare il ponte fatto per unire la terra al cielo?
Non certo sulle volubili onde del mare, sempre inquiete a rincorrersi: non puoi fidarti di loro. Non certo sulla terra fatta di fango e di sabbia: basta un poco di vento o un acquazzone per sporcare i colori e umiliare la bellezza del ponte.
Leggi anche:
Un doppio arcobaleno… cosa vuol dire?
“VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO”
«Ecco che cosa farò: – si disse il Signore che comanda nei cieli – appoggerò sulla luce il ponte che unisce la terra al cielo». Radunò dunque i suoi amici, in cui aveva seminato una scintilla della sua luce, e disse loro: «Voi siete la luce del mondo, su voi poggia il ponte che unisce la terra al cielo».
IL SEGRETO
Da allora nacque l’arcobaleno, e continua ancora a sorridere nel cielo per invitare chi ha nostalgia a raggiungere la casa del Signore che comanda nei cieli. Alcuni dicono che non si vede, altri insegnano che si deve aspettare che sia finita la tempesta.
Ma i più saggi conoscono il segreto: chi guarda in alto e sogna il paradiso trova il ponte che porta in cielo quando vede la luce. Attraverso gli amici di Dio comincia il cammino.
Leggi anche:
Ma quello arcobaleno è un simbolo cristiano (cooptato poi dal mondo Lgbt)