Le suore medievali in genere non erano così arguteSe dovessimo rappresentare una suora di clausura medievale, penseremmo probabilmente a una donna inginocchiata in una chiesa, con la testa china e le mani giunte, assorta nella preghiera. Non verrebbe certo subito in mente una persona con uno spiccato senso dell’umorismo.
È per questo che è deliziosamente sorprendente sentir parlare dell’umorismo della santa del XVI secolo e Dottore della Chiesa Teresa d’Avila.
Un episodio famoso riassume perfettamente il suo carattere:
Mentre Santa Teresa… si stava recando al suo convento durante un tremendo temporale, scivolò su un terrapieno e cadde nel fango. L’irreprensibile suora alzò gli occhi al cielo e ammonì il suo Creatore dicendo: “Se è così che tratti i tuoi amici, non stupisce che tu ne abbia così pochi!”
Quando insegnava alla sue suore cosa significasse essere una religiosa fedele, Teresa sottolineava l’importanza di avere un buon senso dell’umorismo. Scrisse: “Una suora triste è una cattiva suora… Mi spaventa di più una suora che non è felice che una folla di spiriti maligni… Cosa succederebbe se nascondessimo il nostro senso dell’umorismo? Usiamolo umilmente per rallegrare gli altri”.
Il suo senso dell’umorismo le permetteva anche di riconoscere le proprie mancanze e il bisogno che aveva della grazia. All’inizio della sua autobiografia scrive: “L’aver genitori virtuosi e timorati di Dio, unitamente a tutto il favore che il Signore mi concedeva, mi sarebbe bastato per crescere buona, s’io non fossi stata tanto spregevole ”.
Ma Teresa non era solo una buontempona. Era anche una fiera riformatrice, che non aveva tempo per la falsa pietà. Una volta disse: “Liberaci, o Signore, dalle sciocche devozioni e dei santi dalla faccia triste”.
Teresa ci ricorda che a volte ridere è davvero la miglior medicina. Un sano senso dell’umorismo ci farà tenere la testa a posto e ci permetterà di vedere la bellezza del mondo. Dio non ha mai detto che per essere santi dobbiamo avere la faccia triste. E allora, se volete diventare santi, forse il primo passo è prendersi meno sul serio!
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]