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Perché quando preghiamo teniamo le mani giunte?

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Mercy McNab

Philip Kosloski - pubblicato il 12/10/17

È un'antica tradizione con un profondo simbolismo

Molti ricordano che le suore insegnavano loro a pregare a mani giunte, anche se a volte quell’indicazione veniva persa nella traduzione dei bambini. Una persona ha raccontato (che siano vere o meno) le ragioni per le quali le suore le hanno insegnato a congiungere le mani:

Prega a mani giunte perché le tue preghiere arrivino in Paradiso. Se le tue mani puntano verso il basso, le tue preghiere andranno all’Inferno. Se le tue mani sono di lato, le tue preghiere si disperderanno in tutta la stanza.

La vera ragione per la quale congiungiamo le mani quando preghiamo ha in realtà un simbolismo molto più profondo, perché la tradizione affonda le sue radici nei costumi delle culture antiche.

Nella tradizione ebraica, ci sono prove nel Talmud del fatto che alcuni pregavano a mani giunte già dal periodo successivo all’esilio, e hanno continuato a farlo anche dopo l’avvento del cristianesimo. Alcuni storici credono che i cristiani abbiano ereditato il loro costume dall’ebraismo.

Un’altra convinzione comune è quella che l’atteggiamento a mani giunte derivi da una pratica romana che simboleggia la sottomissione.

Gli storici religiosi fanno risalire il gesto all’atto di legare le mani di un prigioniero con una corda. Le mani unite sono arrivate a indicare sottomissione. Nell’antica Roma, un soldato che veniva catturato poteva evitare la morte immediata unendo le mani. Come oggi si sventola una bandiera bianca, il messaggio era chiaro: “Mi arrendo”. Secoli dopo, i soggetti dimostravano la propria lealtà e rendevano omaggio ai loro governanti unendo le mani. Col tempo, congiungere le mani comunicava sia il riconoscimento dell’autorità altrui che la propria sottomissione a quell’autorità.

Questa forma di unire le mani per professare lealtà è ancora evidente nella liturgia dell’ordinazione. Il vescovo unirà le mani del sacerdote che sta ordinando e dirà: “Prometti di rispettare e obbedire a me e ai miei successori?”

Un altro aspetto del congiungere le mani include il fatto di incrociare i pollici, cosa che molti potrebbero essere stati esortati a fare forse per richiamare la forma della croce.

Tutto questo porta a un gesto che rappresenta lealtà a Dio, facendo mirare le nostre preghiere al cielo e ricordando la croce di Cristo.

Se è vero che i cristiani non sono tenuti a pregare a mani giunte, è una splendida opzione, con antiche radici e un profondo simbolismo.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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