di Stefano Leszczynski
Papa Francesco in versione supereroe che spicca il volo per portare i valori del cristianesimo nel mondo: è il “Superpope”, l’opera dell’artista romano Mauro Pallotta, in arte Maupal, che nel 2014 è apparsa per la prima volta nei vicoli di Borgo Pio (a ridosso del Vaticano) e subito cancellata. Oggi, quella stessa immagine è divenuta l’emblema ufficiale di un’iniziativa diretta anche a finanziare l’Obolo di San Pietro e dunque le opere di carità del Papa stesso.
Con quest’immagine – spiega il Prefetto della segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò – è stata creata una maglietta ufficiale in vendita sul sito Internet www.superpope.it , i cui proventi vanno in parte a finanziare le opere di carità del Papa. Sul retro della maglietta sono, inoltre, riportate alcune frasi di Papa Francesco, la prima delle quali è dedicata alla misericordia: “La misericordia è il primo attributo di Dio. E’ il nome di Dio.”
La maglietta è stata presentata al pubblico in occasione del Romics, la Fiera del Fumetto di Roma, ed ha riscosso un grande favore. A chi si sorprende delle ragioni di tanto successo mons. Viganò risponde così: “Perché in un contesto di un mondo in cui tutto è gridato, tutto è grigio, tutto è arrabbiato, il tratto che fa sorridere e riporta un po’ di gentilezza è veramente un antidoto a questa cultura dell’urlo e delle rivendicazioni.”
E a chi vede nel disegno del “superpope” una desacralizzazione della figura del Pontefice, il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione ricorda che “in fondo, Papa Francesco, fin dal primo momento si è presentato come un pastore, una guida che ha bisogno della preghiera del suo popolo, perché Dio lo possa benedire. Ha optato da subito per il tratto della prossimità, della vicinanza, alle persone. “ Senza dimenticare che “Papa Francesco è tornato spesso sul fatto che un musone non può essere cristiano: perché? Perché il mondo è stato salvato da Gesù. Se uno si mette nella scia di una grazia che ha ricevuto per dono, non può che i problemi in cui s’imbatte non sono la parola ultima, non sono l’esperienza più importante della vita, che oltre le nuvole c’è sempre il sole che risplende. Un’umanità segnata dalla grazia di Dio è più colorata, più gioiosa.”
Ascolta e scarica l’intervista con mons. Dario Edoardo Viganò: