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La cappella di Santa Kinga a Wieliczka (Polonia), la chiesa sotterranea più grande del mondo

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REPORTER

Magda Jakubiak - pubblicato il 29/09/17

Una chiesa unica che è allo stesso tempo una vera galleria d'arte, a cento metri sotto terra in un'ex miniera di sale

La cappella di Santa Kinga è unica per molti aspetti. Probabilmente per questo attira non solo turisti che cercano l’emozione di un’esperienza insolita, ma anche coppie di fidanzati che affascinate dalla magnificenza dell’ambiente vogliono sposarsi in questo luogo.

La chiesa più grande del mondo costruita sotto terra si trova a 101 metri di profondità nella miniera di sale di Wieliczka. Costruita solo con sale di roccia, è dedicata a Santa Kinga, una santa patrona dei minatori delle miniere di sale. Ci si potrebbe immaginare un luogo scuro e tenebroso, ma nulla è più lontano dalla realtà. La splendida cappella, lunga 54 metri, larga 18 e alta 12, è attraversata dalla luce di elaborati candelabri fatti di cristalli di sale.

Santa Messa nella cappella di Santa Kinga

Chi desidera nascondersi sotto terra e immergersi nella preghiera contemplativa, qui può farlo, perché nella cappella di Santa Kinga si rende culto regolarmente. Tutte le domeniche vi si celebra la Messa, e ad esempio anche la vigilia di Natale a mezzanotte. Negli anni Novanta dell’Ottocento la cappella si trovava in una parte della miniera ancora in uso, anche se poi è diventata solo un gioiello di cui meravigliarsi. E non stupisce, visto che il suo interno è una vera galleria d’arte, piena di opere di talentuosi minatori scultori. Gli artisti principali ad aver operato sul posto sono Antoni Wyrodek e i fratelli Józef e Tomasz Markowski.

Reliquie di Santa Kinga a Wieliczka

Tomasz Markowski ha scolpito l’altar maggiore, la parte più importante della cappella, che ha tre sezioni. I pannelli laterali dell’altare includono le immagini di San Giuseppe e San Clemente (santo patrono dei minatori e della parrocchia locale), con al centro la statua di Santa Kinga. Le reliquie della santa vennero deposte nella nicchia dell’altare nel 1994. Tomasz Markowski è anche autore del pulpito, la cui sezione inferiore rappresenta la collina di Wawel, a Cracovia, e il castello costruito su di essa, con mura difensive. Markowski ha realizzato anche gli altari laterali, i rilievi intitolati Decreto di Erode e La strage degli innocenti e una statua di Nostra Signora di Lourdes.

Un altro artista minatore, Antoni Wyrodek, decise di lavorare agli accessori della cappella. A lui si deve la balaustra, fatta di sale di roccia, che separa il presbiterio dalla cappella, oltre al pavimento di sale. I rilievi dell’artista raffigurano soprattutto scene del Nuovo Testamento, come la fuga in Egitto e le nozze di Cana. Ispirato da un affresco di Leonardo, realizzò anche L’ultima cena.

Statua di sale di Giovanni Paolo II

Cos’altro si può ammirare nella cappella? Sul lato destro si può rimanere colpiti dalla bellezza della scena della Natività scolpita da Mieczysław Kluzek, e nel presbiterio si può vedere la croce papale, che qui simboleggia le quattro miniere di sale della Polonia (Wieliczka, Bochnia, Sieroszowice e Kłodawa). Per questo motivo sono stati impiegati quattro tipi di sale nella costruzione della croce. Nella cappella è stata anche posta una statua di Giovanni Paolo II nel 1999. Opera di Stanisław Anioł e di suoi aiutanti, la figura è l’unico monumento al santo papa fatto di sale in tutto il mondo.

Prima che la miniera di sale venisse chiusa nel 1996, era già stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO (nel 1978) ed edificio protetto dalla legge polacca (nel 1976).

Fonte: http://www.wieliczka.sakralnebudowle.pl/2.html

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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