Il commento al Vangelo di oggi di don Luigi Maria EpicocoIn quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni. (Luca 9, 1-6)
“Non prendete nulla per il viaggio…”. Questa è l’indicazione che Gesù dà ai suoi discepoli. Essi sono tali non perchè si sentono forti di un bastone, o di uno stipendio, o di un vestito, o di una macchina, o di un paio di scarpe adatte al viaggio. Essi sono discepoli perchè si sentono forti solo di Dio e di quel fratello che gli ha messo accanto. Infatti il Vangelo ci tiene a sottolineare che li mandò “due a due”, non da soli. E’ come se volesse dire a ciascuno di noi che l’unica richezza su cui possiamo poggiare la nostra vita è la compagnia di qualcuno che ci voglia bene. Un fratello o una sorella o una compagnia di persone dove la lotta contro il male, cioè contro ciò che naviga contro la nostra felicità, non solo è possibile ma è un dovere affrontarla e vincerla. Noi siamo forti di Lui e di chi ci ha messo accanto. Il cristiano non è un eroe solitario, ma solo un uomo in compagnia.
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