Abbracci per superare la morte o per esserne strappati
AFP PHOTO I PEDRO PARDO
Leobardo Lopez, the son of Maria Ortiz - who survived the earthquake in Mexico City but died before the rescuers could get to her - hugs another family member after his mother's body was recovered in Mexico City on September 22, 2017, three days after the powerful quake that hit central Mexico.
A powerful 7.1 earthquake shook Mexico City on Tuesday, causing panic among the megalopolis' 20 million inhabitants on the 32nd anniversary of a devastating 1985 quake. / AFP PHOTO / Pedro Pardo
Qualche anno fa abbiamo fatto una gita a Mantova con tutti i figli e un’altra famiglia di amici. I bambini ricordano soprattutto il gelato, buonissimo. Io la città, magnifica e la Basilica di S. Andrea, che custodisce una reliquia maggiore di Cristo stesso.
Mentre aspettavo che tutti i bambini sciogliessero le loro riserve sui gusti da abbinare sul cono e poi si apprrestassero a scioglierli in parti uguali su colletto e polsi delle giacche, la mia attenzione è stata richiamata dall’immagine di due diciottenni abbracciati. Del Neolitico.
È stato, quello del quale vi voglio riferire, un ritrovamento incredibile, avvenuto durante gli scavi archeologici di Valdaro, nel mantovano. Dai lavori svoltisi nel 2007 nell’ambito degli scavi su una villa romana è emersa un’intera necropoli, risalente a 6000 anni fa.
Ma la scoperta che ha sorpreso e, azzarderei, quasi consolato tutti è stata questa: due giovani sepolti abbracciati. Lo stato di conservazione delle ossa è stupefacente ed ha così permesso di ricostruire le due figure risalendo anche all’età dei soggetti.
In quei primi concitati momenti del rinvenimento, i media si gettarono a capofitto sulla notizia dandole risalto in tutto il mondo. Due giovani amanti, abbracciati da secoli, sono venuti a dirci qualcosa, titolavano o commentavano. E la cosa non è affatto stucchevole.