L’eterno dilemma. Gesù era un bell’uomo? D’aspetto nobile e maestoso per alcuni, dimesso e quasi anonimo secondo altri, tanto che nell’Orto degli Ulivi i soldati lo riconoscono grazie al bacio di Giuda (Avvenire, 21 settembre).
Lo scrittore francese, premio Nobel per la Letteratura, François Mauriac dedicò all’argomento, nel 1931, un saggio inedito dal titolo “Gesù era bello?” (pubblicato in “Il Giovedì Santo“, edizioni Medusa).
Ciò che è emerge è che il fascino di Gesù risiedeva nel suo sguardo. Anche se non era bellissimo, i suoi occhi e i suoi gesti “parlavano”. E gli conferivano uno charme unico. Erano intensi, emanavano come una luce.
Non è un caso che questa sua caratteristica così speciale sia il denominatore comune delle opere d’arte in cui è rappresentato.
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LA SAMARITANA E L’UOMO QUALUNQUE
Scrive Mauriac: «Sembra che affascinasse le folle soprattutto attraverso le parole e i miracoli, piuttosto che per l’apparenza e l’atteggiamento, e coloro che fin dagli inizi della sua vita pubblica non hanno creduto alla sua predicazione e ai suoi prodigi, non hanno riscontrato nulla di divino nei tratti del suo volto. All’inizio la samaritana riconosce in quello straniero uno qualunque e si prende gioco di lui».
MAESTA’ NELLO SGUARDO
Secondo il letterato francese l’episodio dell’Orto degli Ulivi è emblematico. «Al momento di consegnarlo, Giuda non dirà: “Lo riconoscerete dalla statura, quello che è più alto di tutti e la cui maestà brilla nello sguardo, è lui che dovete prendere”. Non dirà loro: “Distinguerete subito il Capo e il Maestro…”. No, basta un bacio per indicarlo. Nonostante le torce, i soldati non potrebbero riconoscerlo in mezzo agli undici poveri giudei che lo circondano».
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“AMORE” A PRIMA VISTA
Ma non è meno vero che in molti incontri Gesù, quando è stato amato, lo è stato al primo sguardo, e spesso è stato seguito fin dalla prima parola e anche prima di ogni miracolo. «Basta un richiamo – scrive Mauriac – perché degli uomini abbandonino tutto ciò che posseggono in questo mondo e lo seguano. Fissa le persone con uno sguardo irresistibile, il cui potere e onnipotenza si affermano ogni volta che una creatura in lacrime cade in ginocchio, nella polvere».
BELLEZZA SPIRITUALE
Senza dubbio, Gesù «assomigliava a molte persone la cui bellezza, discreta e radiosa al tempo stesso, abbaglia certi sguardi e sfugge ad altri – soprattutto quando questa bellezza è d’ordine spirituale. Una luce maestosa su quel volto era percepita solo grazie a una predisposizione interiore».
IL CRISTO DI REMBRANDT