“Questione di sicurezza”. La notte potranno dormire sotto i porticatiSulla questione dello sgombero dei senzatetto da Piazza San Pietro e dintorni, considerate le varie letture date dai media sulla vicenda, il direttore della Sala Stampa, Greg Burke ha chiarito, dopo verifiche con la Gendarmeria Vaticana, che la misura è stata adottata per ragioni di “sicurezza” e di “buon senso”, dovute al fatto che durante le ore diurne i senzatetto lasciano borse, pacchi ecc. che non è possibile controllare con la folla.
Per questo motivo sono stati invitati, durante il giorno, a portare via le loro cose e a non sostare in bivacchi, mentre possono liberamente tornare per le ore notturne.
Sul problema dell’allontanamento diurno dei senza fissa dimora da Piazza San Pietro, è intervenuto al microfono di Luca Collodi, il Comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani:
“Da tempo si era posto questo problema. Perché? Sia per sicurezza, sia per decoro. Sicurezza perché bene o male, essendo il Vaticano un luogo-simbolo è comunque un obiettivo. Non ci sono minacce in questo momento, ma pur sempre rimane il Vaticano. Non è possibile che la gente possa stazionare lì: se noi troviamo una borsa viene lanciato un allarme; alcune volte, lì venivano lasciate borse per intere giornate. Questo non era più possibile sostenerlo, proprio e anche per rispetto dei colleghi italiani che svolgono un importante servizio a tutela del Vaticano. Quindi, questo è il primo aspetto. Il secondo aspetto è il decoro. Per volontà del Santo Padre, fin dall’inizio del suo ministero, sono stati allestiti i bagni nuovi, le docce, il barbiere … dalle suore di Madre Teresa di Calcutta viene offerta ogni sera la cena a un congruo numero di poveri, di senza fissa dimora; le nostre associazioni di volontariato aiutano ogni giorno le persone bisognose … Quindi, mi pare che da questo punto di vista si cerchi di fare il meglio. Però, c’era questa necessità, anche di igiene: bisogna tenere conto dell’igiene. Allora è stato deciso – ed è stata una decisione condivisa tra le superiori autorità, noi, i colleghi della Polizia di Stato, l’Ispettorato Vaticano, il Commissariato Borgo, l’Ama che ha offerto un grande aiuto, il Servizio giardini e i Vigili del Fuoco vaticani – è stato deciso di svolgere questa attività, durante il giorno, lasciando la possibilità a queste persone di dormire durante la notte in quest’area. A tutti è stata data una brochure preparata dalla Comunità di Sant’Egidio nella quale sono indicati tutti i luoghi di accoglienza di Roma, dove chi ha bisogno può presentarsi e può trovare un aiuto. E infine, vorrei sottolineare una cosa. Ho letto su un quotidiano i metodi bruschi che sarebbero stati utilizzati dai gendarmi. Ecco, questa è stata una frase che mi ha fatto male, perché io posso assicurare che il rispetto della dignità umana è un altro elemento che ci caratterizza e quindi noi cerchiamo di avere il massimo rispetto delle persone nell’ambito dello stesso rispetto delle regole – quindi, se ci sono regole da rispettare, vanno rispettate – ma è tratteggiato da questo approcciarsi: questo essere “polizia di prossimità” vuol dire proprio essere vicini alle persone, e questo lo facciamo con la Polizia italiana, sempre, nel modi più opportuni. Ma nello stesso modo, posso garantire che mi raccontavano i miei collaboratori che sono intervenuti in questi giorni, che loro stessi, in caso di bisogno, hanno aiutato, hanno offerto una colazione, hanno spiegato le cose … ma fatto veramente nel modo che ci è proprio, con il modo migliore in cui si possa fare”.