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Perché un evangelico dovrebbe essere cattolico? 6 argomentazioni storiche e teologiche

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Catholic Link - pubblicato il 22/09/17

di Andrés Jaromezuk

L’ecumenismo è il movimento e l’atteggiamento con il quale dialoghiamo con altri cristiani perché attraverso la preghiera e la comprensione reciproca tornino alla Chiesa cattolica. Cristo ha desiderato che fossimo una cosa sola, come lo sono Lui e il Padre. L’errore introdotto dal peccato nella nostra esistenza ha fatto sì che nel corso della storia molti fratelli si siano allontanati dalla barca di Pietro, in varie occasioni per abusi della Chiesa stessa.

In questo post abbiamo voluto sottolineare alcune argomentazioni che possono essere utili per offrire la verità ai nostri fratelli cristiani e possono invitarli ad avvicinarsi alla Chiesa cattolica.

1. Perché non si può credere alla Bibbia senza credere nella Chiesa

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Come sappiamo dai Vangeli, Gesù ha predicato in vari luoghi della Terra Santa e poi ha inviato gli apostoli e i discepoli a diffondere la Buona Novella. Tutti loro si sono serviti della parola. In base agli studi storici, il primo Vangelo ad essere stato messo per iscritto è stato quello di San Marco, verso il 70 d.C. Tra la morte e la Resurrezione di Cristo e la redazione di questo testo sono trascorsi circa quattro decenni, nei quali la Chiesa si è diffusa e si sono formate le prime comunità cristiane. È stato allora che San Paolo ha inviato lettere alle varie comunità nascenti. Il resto dei Vangeli è stato scritto in questo ordine: quello di San Matteo verso l’80 d.C., quello di San Luca verso l’80-85 d.C., quello di San Giovanni è stato concluso verso l’anno 100. La veracità di questi e degli altri testi è stata determinata a poco a poco. Tutto ciò vuol dire che dal momento in cui è stato scritto il primo testo verso l’anno 70 a quando è stata riconosciuta la canonicità finale dei 27 libri che compongono il Nuovo Testamento sono trascorsi almeno tre secoli.

Come si è diffuso il messaggio di Gesù in tutti questi secoli fino a che è stato formato definitivamente il Nuovo Testamento? Oralmente. E come si è determinato che i testi che oggi lo formano erano un’espressione fedele degli insegnamenti di Cristo? Per la loro coincidenza con la tradizione orale conservata dalla Chiesa cattolica.

Se è stato in seno alla Chiesa che sono stati scritti e raggruppati i vari testi del Nuovo Testamento, come si può credere a questi testi senza credere che quella sia la Chiesa fondata e desiderata da Cristo, la stessa alla quale ha inviato lo Spirito Santo? O ancora, perché, se si crede al Vangelo, non credere nella Chiesa nei quali questi hanno visto la luce?

2. Perché non credono nei Vangeli apocrifi

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Dall’argomentazione precedente si deduce una seconda realtà. Mentre la Chiesa analizzava la veracità dei Vangeli, nelle comunità cristiane circolavano altri testi che in seguito hanno ricevuto il nome di apocrifi. Questo aggettivo indicava che la Chiesa li considerava falsi, ovvero che non riflettevano fedelmente la vita e gli insegnamenti di Gesù o avevano influenze di filosofie incompatibili con il cristianesimo nascente.

Man mano che si determinava la veracità dei testi che compongono il Nuovo Testamento si è indicata la falsità di quegli altri testi che non rappresentavano gli insegnamenti di Gesù. Bisogna quindi chiedersi: se gli evangelici rifiutano la Chiesa cattolica come istituzione umano-divina istituita da Cristo, perché credono alla falsità di quei Vangeli segnalati dalla stessa istituzione in cui non credono?

3. Perché se si rifiuta il cattolicesimo non si può dire quale degli altri “cristianesimi” sia vero

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Se ignoriamo l’argomentazione precedente e decidiamo di non credere alla Chiesa cattolica, la cui profondità storica risale ai tempi di Cristo, ci troviamo di fronte a una varietà di confessioni che rivendicano di essere cristiane ma professano credo diversi. Tutte affermano di essere quelle che interpretano il senso autentico degli insegnamenti di Gesù, ma non si può sapere quale sia quella che è effettivamente nel giusto, non potendo essere tutte vere.

4. Perché gli altri cristianesimi hanno un fondatore umano

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Se eccettuiamo le comunità più antiche, come quelle degli ortodossi e dei copti, la storia ci guida verso un’altra prova: le altre confessioni che rivendicano di essere cristiane hanno avuto un fondatore umano, una persona che ha reinterpretato il senso che credeva avessero i veri insegnamenti di Gesù e lo ha trasmesso a un gruppo di fedeli.

Martin Lutero, Giovanni Calvino, Ulrico Zwingli e John Knox, tra gli altri, sono alle origini di ciascuna delle confessioni nate dopo la Riforma. Se invece seguiamo la genealogia dei vescovi di Roma nella Chiesa cattolica, risaliamo a 2000 anni fa, fino ad arrivare a Pietro, primo Papa che Cristo ha nominato primate.

5. Perché gli scandali nella Chiesa sono un forte motivo di credibilità

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Molti fratelli cristiani respingono la Chiesa perché credono che nel corso della storia abbia messo in atto comportamenti immorali. Anche se applicato a certe persone in determinati momenti storici può essere vero, il male (conseguenza del peccato) mostra che la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo. In che modo? Semplice: non esiste istituzione umana che abbia duemila anni di storia e resti essenzialmente la stessa. La Chiesa, però, sì, e c’è di più: un’istituzione che ha attraversato diverse crisi, minacce e attacchi superandoli tutti non può spiegare la sua esistenza con il semplice fattore umano. Dio è vivo nella Chiesa.

6. Perché la Bibbia non dice che solo lei è fonte di Rivelazione

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Questa argomentazione è interessante. In genere i nostri fratelli evangelici rifiutano tutto ciò che afferma la Chiesa e non è espressamente menzionato nei testi del Nuovo Testamento.

L’aspetto paradossale di questa affermazione è che in nessun punto della Bibbia si menziona esplicitamente che questa sia l’unica fonte della Rivelazione. Siamo quindi in presenza di un’argomentazione che si autodistrugge. Se si rifiuta tutto ciò che non è espresso in dettaglio nelle Sacre Scritture, con identico criterio si dovrebbe respingere la nozione stessa che solo la Bibbia sia l’unica fonte di quanto è stato rivelato perché non è espressamente menzionato.

Se abbandoniamo l’analisi del testo e ci concentriamo sulla storia, scopriamo che questo elemento extra-testuale della “Sola Scriptura” è stato un’invenzione della Riforma, un elemento umano.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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