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Perché occorre chiedere la benedizione a un sacerdote?

SACERDOTE BENEDIZIONE ORDINAZIONE

Aleteia/Jeff Bruno

A12 - pubblicato il 09/09/17

Un'antica usanza cattolica oggi sempre più in disuso

Forse non siamo consapevoli dell’enorme grazia che abbiamo ricevuto da Dio avendo dei sacerdoti accanto a noi. Per questo finiamo spesso per non renderci conto, ad esempio, del valore della benedizione che ci possono dare, e dimentichiamo questo costume.

San Giovanni Maria Vianney, proclamato dalla Chiesa patrono dei sacerdoti, diceva: “Se io mi trovassi davanti a un sacerdote e a un angelo, saluterei il sacerdote prima di salutare l’angelo. L’angelo è amico di Dio, ma il sacerdote occupa il suo posto”.

Con l’ordinazione, i sacerdoti assumono di agire in persona Christi, ovvero sono per noi rappresentanti di Cristo stesso. Per questo il santo diceva che il sacerdote “occupa” il posto di Dio ed era quindi degno di essere salutato per primo, anche prima di un angelo. Il sacerdote, inoltre, riceve da Dio il potere di portare Cristo tra noi, cosa che gli angeli non possono fare.

Per questo, durante l’ordinazione di ogni sacerdote ci sono due momenti importanti: l’imposizione delle mani del vescovo e l’unzione delle mani del nuovo sacerdote. Ricevendo l’olio sui palmi delle mani, il sacerdote assume quattro dimensioni importanti: accogliere, benedire, offrire e consacrare.

Parliamo di questa seconda dimensione. Quando chiediamo a un sacerdote di benedirci, è un gesto che dice che desideriamo partecipare di questa unzione ricevuta da lui, vogliamo far parte di questa benedizione. Ci sono alcuni che mantengono anche la consuetudine di baciare le mani dei sacerdoti, proprio perché sono quelle che ci portano Cristo, sono strumenti della grazia di Dio per i fedeli.

Perché molti non chiedono più ai sacerdoti di benedirli?

Camilo Júnior, missionario redentorista e membro della Commissione per la Gioventù del Santuario Nazionale del Brasile, avverte che molte volte le persone che non chiedono la benedizione ai sacerdoti non la chiedono nemmeno ai propri genitori.

Non smettete di chiedere la benedizione ai sacerdoti, e partecipate di quell’unzione donata da Dio. E non dimenticate di pregare sempre per il vostro parroco e per i sacerdoti che conoscete. Sono strumenti di Dio per noi, una ricchezza che ci dà la Chiesa, e hanno bisogno delle nostre preghiere come modo per esprimere la nostra gratitudine per il fatto che dedicano la loro vita agli altri.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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