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Conversione folgorante: Christine Roy, il cuore spaccato in due

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Isabelle Cousturie - pubblicato il 05/09/17
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«Allora esisti!» – è così che la donna reagì quando Cristo venne verso di lei, che tentava di suicidarsi.

Christine Roy aveva quarant’anni e da tempo non si curava più dell’esistenza di Dio. Eppure, nata in una famiglia cattolica praticante, avrebbe potuto accoglierlo nel suo cuore. Ma fin dai suoi anni di studentessa è stata presa da un profondo malessere e da pulsioni suicide. Scombussolata, era arrivata a dirsi: «Dio non esiste, mi hanno mentito».

E per quindici anni non ha più creduto né in Dio né nell’uomo: «Ero fiera di me. Né Dio né padrone! Facevo quello che volevo ed ero libera da ogni costrizione» – così si vantava questa donna divenuta istruttrice ginnica. Il Signore l’ha riacchiappata. «Abitata dallo scoramento, la disperazione e l’idea del suicidio» si è ritrovata una notte in un campo vicino alla discarica del suo paese, considerandosi lei stessa come “un rifiuto”. Ma mentre desiderava mettere fine ai suoi giorni e gridava la sua sofferenza, domandandosi chi potesse aiutarla, improvvisamente ha sentito il suo cuore spaccarsi in due. Dio era lì per lei.

Istantaneamente, ho visto un raggio di luce scendere dal cielo, come quello di un potente proiettore. In un istante, non soffrivo più, non avevo più freddo. Niente. Nessun pensiero. Ho sentito che quel raggio di luce, nel quale ero immersa, era Qualcuno, una persona: l’Amore in tutta la sua purezza e la sua potenza e, interiormente, ho detto: «Ma allora esisti!». Dio era lì per me, e io ho compreso che al contempo era ovunque nell’universo. Sono rimasta lì, avvolta da quella magnifica luce silenziosa, e ho avuto pure la certezza che Dio non mi avrebbe tolto nulla della mia personalità.

La fiducia, tutto d’un colpo, si mise a scorrere nelle sue vene. Si sentiva portata da questo “raggio di luce” che aveva visto e che più tardi avrebbe riconosciuto per lo Spirito Santo. Si è allora lasciata guidare verso una chiesa, poi verso un cimitero, come invitata a tornare a messa e a pregare. L’indomani mattina, racconta, «mi sono svegliata con una gioia immensa e la voglia di gridare al mondo intero: “Dio esiste e ci ama infinitamente!”».

Adorazione, preghiere…

In seguito a quest’esperienza folgorante, Christine ha sollecitato un prete perché l’aiutasse a trovare “delle risposte giuste” sulla sua vita passata. Un incontro con un monaco ha completato la sua conversione folgorante. Quest’ultimo le ha detto: «Creda che Dio le perdona tutti i suoi peccati, e che Egli le restituisce la sua anima di battezzata neonata». Le ha dato per penitenza di andare ad adorare Cristo in una cappella l’ vicino. «Cristo è veramente presente in quest’ostia. Gli apra il suo cuore e lasci entrare la sua luce», le aveva ingiunto.

Christine Roy gli ha obbedito e davanti all’ostensorio ha detto: «Dio, se ci sei, ti apro il mio cuore. Vieni». Dall’ostia è allora uscito un raggio di luce che ha “avvolto” il suo cuore di “tenerezza”. Cristo le aveva mostrato il suo «bel volto di risorto», con le sue stesse parole. Oggi Christine Roy consacra un’ora al giorno all’adorazione e partecipa quotidianamente alla messa. Ha un’intensa vita di preghiera e una devozione particolare allo Spirito Santo, al Sacro Cuore di Gesù e alla Sacra Famiglia.

Cristo è veramente presente nell’Eucaristia e noi lo riceviamo nel nostro cuore quando ci comunichiamo. Egli ci desidera e ci attende con un amore e una tenerezza infiniti, per ciascuno di noi: alla messa, all’adorazione, nella lettura della sua Parola e in tutti i sacramenti della sua Chiesa, che davvero è il suo Corpo. È quello che Egli mi fa vivere e sentire sempre più profondamente nel mio cuore, perché Dio è il mio Amore!

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]