Un incontro perlomeno sorprendente fa il giro di Twitter. Sabato 12 agosto u.s. Nicolas Dia posta sul suo profilo una foto del cardinale guineano Robert Sarah – del quale ha curato una biografia per Fayard – e il cantante Vianney. Il Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti e l’artista erano entrambi presenti. Il cardinale è stato fotografato qualche istante più tardi con Philippe de Villiers, fondatore del parco divertimenti vandeano. Eppure, se lo scatto della star francese – il cui secondo album svetta in testa alle vendite dall’inizio del 2017 – e del prelato è inatteso, esso non sorprende affatto. In effetti, il cantante Vianney non ha mai nascosto la sua fede.
https://twitter.com/ndiat1/status/896382550356242434/photo/1
Vianney Bryreau nasce il 13 febbraio 1991 a Pau, in seno a una famiglia molto cattolica, come testimonia il suo stesso nome, che fa riferimento diretto al Santo Curato d’Ars. Poiché i suoi genitori si trasferirono a Parigi quando egli era adolescente, il giovane frequenta Notre-Dame des Oiseaux, scuola cattolica del XVI arrondissement. Una brutta esperienza per lui, che subisce la tirannia della moda e lo snobismo classista dei suoi compagni. Racconta di questa esperienza nella canzone
, presente nel suo primo album, Idées blanches [“Idee bianche”, N.d.T.]. In seguito, chiede di poter entrare nel liceo militare Saint-Cyr, dove si trova meglio. Pratica allora il tennis, il rugby e lo scoutismo, tra gli Scouts d’Europa e le Guide. Lupetto prima, Cicala poi, finisce Capopattuglia. E il suo impegno non si ferma là. Vianney, che non si interessa di politica – anche se a Libération si definisce “profondamente sociale” e “anche liberale” – partecipa regolarmente all’accoglienza di persone senza fissa dimora in una parrocchia parigina nel quadro dell’operazione “Inverno solidale”. Les gens sont méchants [«La gente è cattiva», N.d.T.], sempre nel primo album, fa riferimento a questa esperienza. Il cantante, che non ama sbandierare le sue azioni caritative nelle finestre televisive, è pure attivo nell’associazione “Enfant sans cancer”.Ho una fede e cerco di farla fruttificare. L’ignoranza mi si mangia e io voglio sapere. Tutto è mistero, quindi bisogna camminare,
afferma sempre a Libération.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]