Già dignitario sciita, Joseph Fadelle, iracheno, si è convertito al cattolicesimo in seguito a un’intuizione sconvolgente. Ma non si lascia l’Islam tanto facilmente. Ancora oggi, ogni giorno ne paga il prezzo.
Il vero nome di Joseph Fadelle è Mohammed al-Sayyid al-Moussaoui, nato nel 1964 in una delle più grandi famiglie dell’aristocrazia sciita d’Iraq, discendente dall’imam Ali, cugino del Profeta. Ignora praticamente tutto del cristianesimo fino al suo primo incontro con un cristiano, all’epoca del suo servizio di leva. Con lui ingaggia discussioni su islam e cristianesimo. Ha 23 anni. Massoud, che da principio guardava in cagnesco, comincia a poco a poco a intrigarlo. Come lo intrigherà uno dei suoi libri, intitolato I miracoli di Gesù, che si sarebbe messo a leggere un giorno in cui l’altro era assente, lasciandosi presto trasportare dal fascino di questo personaggio che non conosceva e che gli procurava, senza che sapesse dirne il motivo, «una gioia benefica». Da questo libro, Mohammed passa alla Bibbia, ma non senza aver attentamente e intelligentemente riletto il Corano, come gli aveva chiesto di fare Massoud.
«Come una violenta deflagrazione…»
Poco a poco la sua fede nell’Islam si affievolisce. Perde tutti i suoi punti di riferimento – religione, identità, rango sociale, famiglia – ma non la sua fede in Dio. Il Signore gli si rivela allora in modo misterioso, in un sogno che gli procura una felicità nuova:
Accade in me qualcosa di straordinario, come una deflagrazione violenta che spazza via ogni cosa – accompagnata a una sensazione di benessere e di calore… Come se tutto d’un colpo una luce esplosiva illuminasse la mia vita in un modo completamente nuovo e le desse senso completo. Ho l’impressione di essere ubriaco, mentre nel mio cuore sale un inusitato sentimento di forza, una passione quasi violenta e innamorata per questo Gesù Cristo di cui parlano i Vangeli.
«Bisogna che tu mangi il pane della vita»
Mohammed, nel suo sogno, si trova in riva a un ruscello. Dall’altra parte sta un personaggio di una quarantina d’anni, «di una grande bellezza» e dallo sguardo «di una dolcezza infinita». Una forza misteriosa attira il giovane musulmano verso quest’uomo, ed eccolo sospeso nell’aria che cerca di raggiungerlo. «Per attraversare il ruscello, bisogna che tu mangi il pane della vita», gli dichiara l’uomo tendendogli la mano per aiutarlo. Dall’indomani, Massoud – il suo amico cristiano – lo avrebbe introdotto ai misteri della fede cristiana, e da lì sarebbe poi partita la ricerca del battesimo, con le relative peregrinazioni per chiese cattoliche. Ci sarebbero ancora voluti molti anni, per trovare un prete che accettasse di battezzarlo e di dargli “il pane della vita”, cioè l’Eucaristia, il corpo di Cristo.
E poi un giorno la famiglia di Mohammed, divenuto Joseph Fadelle dopo il suo battesimo, finì per apprendere della sua conversione – e quello fu l’inizio della persecuzione: imprigionato, bastonato, frustato, torturato dalla propria famiglia, dovette fuggire dopo un tentativo di assassinio da parte di suo zio e dei suoi fratelli. Ancora oggi vive in esilio in Francia con sua moglie, anche lei convertita, e i loro primi due figli.
Joseph Fadelle è l’autore del pungente libro Le Prix à payer.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]