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Che cos’è un ossario

web ossaury bones church kutna hora Aleksandr Vrublevskiy:Shutterstock

Aleksandr Vrublevskiy/Shutterstock

Valentin Fontan-Moret - pubblicato il 11/08/17

Tra i monumenti funerari cristiani, gli ossari sono certamente i più impressionanti. Rari, generalmente testimoniano un avvenimento storico o l’antica presenza di una comunità religiosa.

È nella tradizione giudaica che si radica la pratica degli ossari. All’epoca in cui i cimiteri non esistevano sotto la forma che conosciamo oggi, era prassi raccogliere gli scheletri dei defunti in un’urna a ciò dedicata. Più tardi, in seguito ai lavori di assestamento e ingrandimento di alcune città europee, numerosi agglomerati di ossa umane sono stati esumati. Talvolta disseminati dalle tragedie della storia – guerre e altri massacri – e senza che sia possibile identificarli formalmente, quei resti vengono allora raccolti negli ossari, che prendono la forma di monumenti accessibili al pubblico o a una comunità, edificati alla memoria di quegli uomini.

L’ossario diviene allora una spettacolare sepoltura secondaria e collettiva, che esercita un certo fascino, in un’epoca come la nostra, che mette sempre meno in scena la spoglia dei defunti. A Roma, l’impressionante “cimitero” dei Cappuccini è di fatto un gigantesco ossario dove giacciono le ossa dei membri della comunità religiosa. Nella tradizione monastica ortodossa, in particolare al Monte Athos, i crani dei monaci defunti sono conservati in un luogo apposito e vi si scrive sopra a pittura il loro nome con le date di nascita e di morte. Ma è certamente nella Repubblica Ceca che si trova l’ossario più impressionante: a Kutnà Hora, nel monastero cistercense di Sedlec, la stessa decorazione della cappella mortuaria è composta con le ossa provenienti dal cimitero – e questo fin dal XVII secolo.

Perché l’ossario non è una semplice sepoltura. È anche un luogo di raccoglimento, talvolta acconciato a cappella. È questo in particolare il caso che si trova a Lione, dove la cripta della cappella della Santa Croce custodisce le ossa di 209 vittime della Rivoluzione francese, giustiziate per essersi opposte alla Convention nationale del 1793. Si sta studiando un progetto analogo per la Vendée, dove scheletri di donne e bambini verosimilmente uccisi nelle battaglie del 1793 ed esumati nel nel 2009 a Mans restano tuttora insepolti. Tali edifici sono stati eretti su importanti campi di battaglia, come a Verdun, fin dal 1918, per iniziativa del vescovo Charles Ginisty. Divenuto in seguito il celebre ossario di Douaumont, dove ancora si svolgono numerose commemorazioni, l’edificio ospita al proprio interno una cappella la cui costruzione è stata finanziata da cattolici francesi, belgi, canadesi e americani.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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