Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 29 Marzo |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

Non fanno più donne come mia madre…

web-mother-child-vintage-retro-elzbieta-sekowska-shutterstock_83764249

Elzbieta Sekowska / Shutterstock

Maria Garabis Davis - pubblicato il 10/08/17

… e io voglio essere una di loro

40) Scrivi una lettera a qualcuno come modo per dimostrargli quanto è importante per te.

54 modi per essere misericordiosi durante l’Anno Giubilare della Misericordia

Mia madre era una donna impegnata, e dicendo impegnata intendo dire che aveva nove figli. In tutti i miei ricordi pulisce continuamente qualcosa, cucina qualcosa o tiene in braccio qualcuno. Le sue giornate erano caratterizzate da un’attività costante, e l’ho vista raramente seduta.

Tranne la domenica.

La domenica pomeriggio mia madre era sempre al tavolo di cucina alle prese con la sua “corrispondenza”. Agendina degli indirizzi alla mano e circondata da bigliettini, scriveva messaggi d’amore, speranza e consolazione a chi ne aveva bisogno. I destinatari erano familiari, conoscenti e amici ma non solo. Ha scritto perfino all’autrice di un articolo che aveva letto su una rivista, esprimendole il suo apprezzamento per il fatto di aver condiviso la sua storia e mostrando empatia nei confronti della sua sofferenza.

Da bambina non riuscivo a cogliere il senso di una pratica apparentemente così noiosa e antiquata, ma crescendo ho iniziato a capire. Inviando un biglietto, un gesto piccolo e semplice, mia madre stava inviando un potente messaggio di affermazione e amore a ogni persona. Stava riconoscendo che l’evento per il quale le persone soffrivano o che stavano celebrando valeva la gioia o il dolore che provavano. Stava dicendo: “Sono qui con te. Non sei solo. Proprio ora, mentre scrivo questo biglietto, ti sto pensando e sto pregando per te”.

Quando mia madre è morta sono stata avvicinata da un amico di mio fratello maggiore, che mi ha raccontato quanto fosse rimasta commossa sua moglie da un biglietto che aveva ricevuto poco tempo prima da mia madre. Ha detto che di tutte le cose offerte alla moglie dopo la morte improvvisa del padre, quella più toccante e confortante era stata un biglietto mandatole da mia madre. “Non fanno più donne come tua madre”, ha lamentato. “Così di classe”.

Non fanno più donne come mia madre, e io vorrei essere una di loro.

In quest’epoca di Internet abbiamo dimenticato il potere e l’impatto di un messaggio scritto a mano. È tanto più semplice inviare un’e-mail o postare una risposta su Facebook… Anche se non sono inutili, questi messaggi non hanno lo stesso valore. L’e-mail più bella non conterrà il calore e il tocco personale di un messaggio manoscritto.

Cercando un biglietto da mandare a un’amica che stava affrontando la possibilità di perdere il padre per un cancro, anziché in qualcosa di toccante e con un messaggio significativo mi sono imbattuta in una serie di cliché. Volevo di più. Volevo darle coraggio di fronte a tutto il dolore e l’incertezza che vive. Ho ricordato una citazione di Papa Francesco che avevo scritto di recente su un biglietto e ho buttato giù: “Chiedi a Gesù cosa vuole da te e sii CORAGGIOSA”.

La necessità è davvero la madre delle invenzioni. Con l’aiuto di mia cognata e delle sue talentuose sorelle abbiamo creato Pio Prints. L’obiettivo era aggiornare i biglietti religiosi per fare appello alle giovani generazioni. Siamo una realtà piccola, ma con una grande missione: diffondere il messaggio dei santi per incoraggiare, ispirare, confortare e fare congratulazioni.

E allora non dimenticatevi di mandare un messaggio a chi vi sta a cuore. Bastano un francobollo e un po’ del vostro tempo.

Maria Garabis Davisha un dottorato in Giurisprudenza e un baccalaureato in Teologia. Già ministro giovanile e ora avvocato praticante, risiede a Columbus (Ohio, Stati Uniti) con il marito e quattro figli.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

Tags:
affettoamoreempatiamadrimessaggi
Top 10
See More