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Sapete chi è stata l’unica donna gesuita della storia?

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Museo delle Belle Arti di Bilbao

Adriana Bello - pubblicato il 07/08/17

Anche se migliaia di donne nel mondo condividono gli ideali di Sant'Ignazio di Loyola, nella sua congregazione c'è solo una gesuita ufficiale

La Compagnia di Gesù è tradizionalmente un’organizzazione religiosa maschile, ma c’è stata una donna che si è impegnata talmente a far parte dei Gesuiti che è riuscita ad esserlo, diventando la prima – e unica – donna ad aver militato nella Compagnia, anche se in modo segreto.

Si chiamava Giovanna d’Austria ed era la figlia di Carlo V e dell’imperatrice Elisabetta del Portogallo.

Nata il 24 giugno 1535 a Madrid, rimase orfana di madre ad appena 4 anni. Visto che il padre combatteva in Africa, Giovanna si rifugiò nell’affetto della sorella Maria e soprattutto del fratello maggiore e futuro re Filippo II.

Questi sposò Maria Emanuela del Portogallo, e in base ai costumi dell’epoca Giovanna dovette sposarsi con il fratello di lei, João Manuel, a 17 anni, diventando una principessa lusitana.

Nonostante fosse un matrimonio combinato, Giovanna e il marito sembravano andare d’accordo, e molti dicono che arrivarono ad amarsi.

La felicità, però, non durò molto. Lei rimase incinta, ma qualche settimana prima che partorisse il marito morì per una terribile malattia (alcuni storici dicono tubercolosi, altri diabete).

La corte le nascose la cosa per non mettere a rischio né lei né il bambino (erede del trono del Portogallo), ma una ventina di giorni dopo il parto Giovanna lo seppe e sprofondò in una profonda tristezza che la fece rinunciare anche ai gioielli e ai vestiti più opulenti. Vestì solo di nero per il resto della sua vita.

La situazione preoccupò molto la corte portoghese, perché Filippo II, rimasto anch’egli vedovo, aveva deciso di risposarsi con Maria Tudor, il che significava che doveva trasferirsi in Inghilterra, e Carlo V aveva pensato a Giovanna come nuova reggente di Castiglia, compromettendo così l’integrità territoriale per vincoli dinastici.

Giovanna assunse la responsabilità, abbandonò il Portogallo e dovette lasciare il figlio Sebastiano alle cure della regina Caterina; di fatto non lo vide mai più, assumendo il ruolo di madre con i figli del fratello.

Giovanna d’Austria dedicò la sua vita al governo della Spagna e a nutrire il suo spirito religioso. Anche se era considerata bella e intelligente non si interessò ad alcun uomo della corte.

Quando Maria Tudor morì, in base alle leggi inglesi Filippo II doveva abbandonare l’Inghilterra senza diritto al trono. Assunse allora il regno della Spagna e sollevò da questa responsabilità la sorella, sottoposta costantemente alle pressioni della corte come il padre.

Giovanna pensò allora di prendere i voti come francescana, che era ciò che ci si aspettava all’epoca da una vedova che non aveva intenzione di risposarsi, ma era più interessata alla Compagnia di Gesù di Ignazio di Loyola, per cui intavolò un buon rapporto con uno dei suoi membri, Francesco de Borja.

L’ordine non aveva mai accettato delle donne, ma la sua insistenza fu tale (e probabilmente influì anche il suo rango) che riuscì a formulare i voti in segreto assumendo uno pseudonimo maschile, Matteo Sánchez.

La sua fede si intensificò, e visto che pubblicamente non poteva far parte dei Gesuiti in modo ufficiale nel 1557 fondò il Convento de las Descalzas Reales, un luogo abitato dalle Clarisse in cui si ritirò due anni dopo e da dove sostenne il fratello e continuò a collaborare all’educazione dei nipoti e delle nipoti.

Il 7 settembre 1573 Giovanna d’Austria morì a causa di un tumore e venne sepolta nel convento che aveva fondato.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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