Una coppia, quando si sposa, sceglie di amarsi come ama Dio – in modo libero, totale, fedele, fecondo – e sull’altare esprime dei voti rispondendo alle domande poste dal sacerdote.
Le promesse si fanno sull’altare e poi si compiono nella notte di nozze quando ci si dona a livello corporeo. Prima sono state parole, promesse spirituali, e ora le rendiamo vita, le portiamo sul piano corporeo per elevarle allo spirito e unirci a Dio.
Il sesso – intimità coniugale – è un vero rinnovamento delle promesse nuziali. Si mette carne sulle parole pronunciate. Per questo è un’unione santa, sacra.
Oltre ad essere il segno attraverso il quale Dio trasmette la sua grazia sacramentale alla coppia, alimenta lo spirito degli sposi. L’unione sessuale è per il matrimonio quello che l’acqua è per il Battesimo.
Genitori, dobbiamo spezzare questo circolo vizioso di disinformazione, e peggio ancora di cattiva informazione, che stiamo trasmettendo alle nostre nuove generazioni. Dobbiamo formarci adeguatamente su questo tema, con persone e istituzioni che ci mostrino il sesso per quello che è, un dono dell’amore di Dio.
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Se non ci sbrighiamo, sarà il mondo a continuare a incaricarsi di “formare” o mal-formare i nostri figli. Non basta essere imprenditori di successo o esperti di questo o quel tema. Bisogna formarsi in modo integrale – corpo, mente e spirito –, e va fatto ora.
Siamo immersi in un letargo spirituale impressionante, e temi come questo – il sesso come mio diritto e senza alcun freno – stanno sequestrando i cuori e le volontà delle persone più vulnerabili. Svegliamoci!
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]