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4 modi in cui Sant’Ignazio può aiutarvi a crescere nell’intelligenza emotiva

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padre Michael Rennier - pubblicato il 31/07/17

La sua enorme influenza nella direzione spirituale e la sua santità personale sono una prova del fatto che tutti possiamo progredire

Una volta mi sono sottoposto a un esame psicologico e il medico ha sottolineato che avevo una sorprendente mancanza di capacità di riconoscere i miei sentimenti. Riesco a capire se sono felice o arrabbiato, ma ho difficoltà a capirne il motivo, e le frasi “Sono arrabbiato” e “Questa persona specifica ha detto questa cosa specifica e questo è il motivo per cui sono arrabbiato” sono spesso prive di collegamento. A volte è un punto di forza, perché riesco a “funzionare” e a lavorare proprio attraverso i miei sentimenti complicati, ma sono sicuramente più numerose le volte in cui è una debolezza, visto che spesso ho ignorato i miei problemi fino a quando non sono caduto nella depressione clinica o in cicli di malattie collegate allo stress senza capirne la ragione.

In generale è piuttosto semplice vivere dimenticandoci di ciò che stiamo provando, e per questo la nostra motivazione rimane nascosta e possiamo comportarci in modi irrazionali o autodistruttivi. È per questo, suppongo, che esistono la consulenza psicologica e la direzione spirituale – tutti noi abbiamo bisogno di aiuto per far fronte alle nostre emozioni. Dobbiamo capirle, affrontarle, accettarle ed esprimerle in modo appropriato. Questo non si riferisce semplicemente alla soddisfazione individuale, perché maggiore è la nostra intelligenza emotiva, meglio riusciamo a trattare chi ci circonda con carità ed empatia. È difficile confrontarsi con altre persone quando si capisce a malapena se stessi.

Sant’Ignazio può aiutare. I suoi Esercizi Spirituali sono stati scritti mentre lottava per affrontare il suo stato emotivo e possono aiutarci a capire le nostre “affezioni disordinate”. Solo facendo questo possiamo domare il nostro caos interiore e vivere con la pace interiore.

Ecco qualche suggerimento utile su come usare la saggezza di Ignazio per sviluppare la vostra intelligenza emotiva:

Pensate sempre due volte

Gli Esercizi riguardano il fatto di concentrarsi su un momento e “sentirlo” davvero. È importante notare che l’approccio migliore alle emozioni non è negarle o ignorarle. Anche le persone razionali hanno dei sentimenti, ed è una parte splendida dell’esperienza umana. Anziché fluttuare nella vita trascurando le emozioni, è molto più utile abbracciare ciò che stiamo provando.

Se un’interazione del passato vi disturba ma non riuscite a capire perché o se qualcuno ha detto qualcosa che non vi sta bene, tornate a quel momento specifico e immaginatelo con tutti e cinque i sensi – quello che avete visto, toccato, sentito, annusato, gustato. Permettete a quel momento di travolgervi. Mentre rivivete quel momento e i vostri sentimenti vengono analizzati in modo più preciso, capirete meglio com’è rimasto con voi e come continua a influire su di voi. Forse bisogna porgere delle scuse o liberarsi da un risentimento, o serve una conversazione cuore a cuore.

Siate attenti

Non permettete alle situazioni di sopraffarvi e di spingervi ad azioni su cui avete riflettuto poco. A volte confidiamo di capire cosa sta accadendo intorno a noi perché abbiamo molte informazioni, ma se non ci siamo presi il tempo per riflettere interiormente potremmo non saperne quanto pensiamo. È per questo che Ignazio dice che “non è un’abbondanza di conoscenza che riempie e soddisfa l’anima, ma piuttosto una comprensione interiore e l’assaporare le cose”. Ciò che intende è che dovremmo prestare attenzione e ponderare cos’è che stiamo sperimentando prima di saltare alle conclusioni. Spesso la realtà sta sotto alle nostre impressioni superficiali, e le nostre motivazioni potrebbero non essere sempre chiare come pensiamo che siano. Ad esempio, una donna di nome Marta Castenada ha raccontato come gli Esercizi l’abbiano aiutata ad affrontare il fatto che era risentita nei confronti della madre e non se ne era mai resa conto. Una volta che ha chiarito le sue emozioni e ci ha riflettuto sopra, è riuscita a recuperare il rapporto con la madre.

Ascoltate il vostro monologo interiore

Non smettete mai di ascoltarvi. I sentimenti possono non essere il modo migliore per guidare le nostre azioni – ad esempio, non è bene agire in preda alla rabbia – ma ciò non vuol dire che non esistono e che sia sbagliato sentirsi arrabbiati. Evitare le emozioni è proprio il modo per cadere in abitudini autodistruttive e in vizi che finiamo per non riuscire a controllare. Padre Joe Laramie, che ha anni di esperienza nel condurre ritiri ignaziani, afferma che gli Esercizi “implicano il fatto di diventare più consapevoli delle proprie emozioni”. Può essere una cosa estremamente difficile, perché a volte il nostro monologo interiore riguarda vergogna, confusione o tristezza – ma dobbiamo comunque ascoltare.

Ignazio dice “Chiederò dolore, lacrime e sofferenza”. Ciò che vuol dire è che vuole davvero che i pensieri tristi favoriscano una risposta triste appropriata. Non vuole diventare un peccatore incallito o accettare i difetti in sé. “Scommetto che nessuno di voi ha mai pregato per provare vergogna e confusione!”, dice padre Joe. Credo che valga la pena di lavorare su tutte le emozioni che proviamo e di affrontare anche gli aspetti difficili delle nostre esperienze. È così che rimaniamo vivi e vitali anziché diventare insensibili nei confronti della vita.

Considerate le cose a cui siete attaccati

Abbiamo tutti delle cose a cui siamo attaccati, cose e persone a cui teniamo davvero. So che entrerei in stato catatonico senza il mio caffè, che senza i miei amici mi sentirei solo e triste e sono sempre nervoso quando non riesco a fare la mia corsetta quotidiana. Le cose a cui siamo attaccati possono essere sane o meno. Perfino l’attaccamento alle cose positive può diventare non sano se le nostre emozioni nei loro confronti sono eccessive.

Ad esempio, in passato ho continuato a correre anche quando sapevo di non essere in buone condizioni di salute perché avevo una dipendenza fisica e psicologica dall’esercizio. In questo caso, l’attaccamento a un nobile ideale – rimanere in salute – è diventata un ostacolo emotivo simile a una dipendenza. Gli attaccamenti non sani come questo influenzano il nostro stato emotivo in modo indesiderabile e offuscano la nostra capacità di giudizio.

Quando Ignazio ci incoraggia ad essere attenti alle nostre emozioni, intende che dobbiamo identificare quelle disordinate e iniziare a riordinarle. Padre Joe dice che “l’intelligenza emotiva implica il fatto di notare bene le nostre emozioni e poi fare qualcosa per riordinarle in una direzione più sana”.

Ignazio in giovinezza è stato un soldato donnaiolo che desiderava diventare famoso guadagnandosi la gloria in guerra. Quando è stato raggiunto alla gamba da un colpo di cannone ha avuto molto tempo per ripensare alle sue priorità ed è riuscito a cambiare totalmente la sua vita. Ha compiuto questa trasformazione straordinaria sviluppando la sua intelligenza emotiva e reindirizzando i suoi attaccamenti emotivi verso un obiettivo diverso e di gran lunga migliore. Il risultato, la sua enorme influenza nella direzione spirituale e la sua santità personale, è una prova positiva del fatto che tutti possono fare davvero progressi.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]


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